Uso e gestione del patrimonio religioso

La rete Future for Religious Heritage si riunisce ad Asti il 27 e 28 maggio, l’evento è organizzato da Associazione CRAFT, full member della rete dal 2017, in collaborazione con Politecnico di Torino, Compagnia di San Paolo, Museo Diocesano di Asti e Comunità Ebraica di Torino.

La rete, fondata e sostenuta all’interno del programma Creative Europe dell’Unione Europea, riunisce 150 enti da 38 paesi, attivi nella gestione e sensibilizzazione sui temi del Patrimonio Religioso senza distinzione di credo, di queste realtà 56 sono riconosciuti come full members. Molti dei membri sono istituzioni, musei, università e centri di studio che si occupano sia di gestire importanti monumenti e di progettare politiche culturali relative al patrimonio religioso.

A ottobre 2018 Associazione CRAFT è stata invitata al convegno internazionale sul Futuro del Patrimonio Religioso, svoltosi nella sede UNESCO di Parigi, presentando l’esperienza di Spazio Kor e la rete #chiesecreative. Una rete di esperienze culturali dove l’arte e la creatività sono al centro di un processo di riuso del patrimonio religioso da parte delle comunità locali che si riconoscono in quel patrimonio.

Dai numerosi contatti intercorsi negli anni e le attività comuni organizzate, nel maggio 2018 ad Asti si era svolta la prima FRH Photowalk in contemporanea a Parigi e Middelburgh, è nata la disponibilità nell’organizzare un incontro ad Asti, per scoprire di persona le esperienze realizzate.

La mattinata di lunedì 27 maggio allo Spazio Kor sarà il momento di confronto tra i rappresentanti europei e il contesto locale, attraverso alcuni interventi di presentazione verrà delineato un quadro dell’esperienza astigiana e piemontese nella valorizzazione del patrimonio religioso che sarà messo a dialogo con esperienze simili a livello europeo.

AGENDA

– 9:00 Benvenuto con autorità e istituzioni- 9:30Andrea Longhi e Giulia De Lucia, Politecnico di Torino – R3C

– 9:30Andrea Longhi e Giulia De Lucia, Politecnico di Torino – R3C

– 10:00 Don Lorenzo Mortara, Ufficio Beni Culturali, Diocesi di Asti

– 10:15 CarlaBartolozzi e Francesco Novelli, Politecnico di Torino– DAD

– 10:45 Chiara Baudino e Paola Bordignon, FaberTeater

– 11:00 BaruchLampronti, Comunità Ebraica di Torino

COFFEE BREAK

Presentazioni membri FRH, tra cui:

– Aldo Buzio, Associazione CRAFT

– Pilar Bahamonde, Directora Centro de EstudiosLebaniegos y Torre del Infantado

– Andrzej Sztando, Wroclaw University of Economics

#chiesecreative

Spazio Kor presenta un interessante caso studio di riuso di un patrimonio religioso barocco, sconsacrato da 2 secoli e utilizzato come edificio pubblico. Nel caso di una chiesa sconsacrata a da così tanto tempo, come la chiesa di San Giuseppe ad Asti, il valore spirituale è andato via via scomparendo nei 200 anni di uso secolare, ma l’edificio rappresenta ancora un forte patrimonio identitario per la comunità locale.

La chiesa, dopo molti usi legati al campo sanitario, caritatevole ed educativo, è stata trasformata in un teatro completamente attrezzato nel 2011 e dal 2016 è gestita dalla nostra organizzazione, CRAFT.

Utilizzando il teatro di ricerca e l’arte contemporanea, il progetto culturale Spazio Kor, mira a coinvolgere la comunità in un’esperienza culturale e in un approccio di audience development.

La stagione teatrale è composta da 30 spettacoli all’anno, 100 eventi, apertura di tutti i giorni, 1500 spettatori e oltre 15.000 persone che sono entrate nello Spazio sin dalla sua apertura.

Da un punto di vista funzionale, l’edificio stesso è ben mantenuto, utilizzato e apprezzato dalla comunità locale, rappresentando ancora un angolo cruciale nel panorama (umano e fisico) della città e del quartiere. Dal punto di vista del bene pubblico, la struttura riscopre un uso sociale ma porta avanti ancora molte funzioni legate alla socializzazione, al confronto umano, alla riflessione, al dibattito, all’ispirazione e al pensiero.

#chiesecreative è il passo successivo di questo approccio al riutilizzo del patrimonio religioso per scopi creativi e culturali. Ad esempio l’approccio condiviso tra Spazio Kor e Diavolo Rosso, hub musicale e locale serale, offre al pubblico un’esperienza unica che si muove tra due chiese ma passando per il teatro, la musica, la gastronomia, l’arte contemporanea …

Il valore innovativo di questa strategia di networking culturale sta riscuotendo un forte interesse da parte di altri spazi simili nella zona e non solo. La rete #chiesecreative vuole riunire e mettere a confronto quelle esperienze di valorizzazione del patrimonio religioso attraverso arte e cultura.

Il prototipo di gestione e progettazione è legato ad un modello circolare di ri-uso del patrimonio culturale che parte dall’analisi degli effetti della secolarizzazione sul patrimonio religioso. Nei molti casi di svuotamento delle chiese consacrate e parziale abbandono di quelle sconsacrate vengono profondamente modificati i valori di uso e non uso del patrimonio, vanno svanendo i valori legati alla spiritualità del luogo e si perde l’abitudine della comunità locale a frequentare quei luoghi. Le cause di questo allontanamento sono da ricondursi alla secolarizzazione della società ma anche ai notevoli costi di conservazione e gestione di spazi che ormai appaiono come fortemente impattanti dal punto di vista della manutenzione e uso. In molti casi però, quando a questo abbandono si è cercato di porre rimedio attraverso una drastica riconversione, le stesse comunità locali si sono opposte fortemente ad ipotesi commerciali, residenziali o di distruzione.

Questa affezione verso il patrimonio religioso, anche se non usato come tale, da parte della popolazione suggerisce l’emersione di altri elementi culturali e sociali non solitamente riconosciuti e valorizzati. Gli edifici religiosi spesso rappresentano punti cardine nel paesaggio urbano, vengono riconosciuti dalla comunità come parte della propria identità, portando con sé valori economici di non uso legati alla storia, architettura, alla funzione sociale e alla semplice esistenza dello stesso manufatto.

L’esperienza di Spazio Kor e altre progettualità simili dimostra come, attraverso la cultura e creatività, si possa ricucire una relazione tra la comunità locale e il patrimonio architettonico religioso.

Attraverso la rete #chiesecreative si vuole approfondire la conoscenza di questo meccanismo, mettendo a sistema chi lavora, studia, progetta interventi di riconversione del patrimonio basati su un approccio bottom up e inclusivo.

L’idea nasce ad Asti per mettere a sistema le attività delle 4 chiese presenti in città: Spazio Kor, Diavolo Rosso, Spazio San Giovanni e Chiesa del Gesù al Michelerio ma si relaziona naturalmente con molte realtà simili a livello europeo, dove spazi di architettura religiosa sono stati trasformati in centri culturali, sale concerto, musei…

Il progetto è stato riconosciuto e presentato al convegno internazionale Future for Religious Heritage presso UNESCO Parigi e presso il convegno del CNR – IRISS sul riuso del patrimonio culturale e economia circolare.