Il presidente della Regione Cirio fa un bilancio di questo periodo

(AGD) “Sulla cassa in deroga sono stato ingiustamente tirato in ballo, ma entro il 21 giugno tutti riceveranno i soldi”. Lo ribadisce il presidente della Giunta regionale Alberto Cirio dopo la querelle con l’Inps sui ritardi delle domande di cassa integrazione in deroga. L’ultimo elemento di una crisi che in Piemonte è oggi principalmente economica, mentre i dati sui contagi migliorano.

Presidente, i dati sui contagi piemontesi sono ad ora tranquillizzanti. Stiamo davvero ripartendo?

È un dato di fatto confermato dai report che arrivano dal Ministero della Salute. Le pagelle confermano che i parametri di riferimento sanitari di indici dei contagi, decessi e tamponi mostrano una situazione che migliora settimana per settimana. L’Rt, l’indice che misura il tasso di contagiosità, è a 0,54, ampiamente sotto l’1. Questo ci irrobustisce nel nostro impegno per concentrarsi sul rilancio dell’economia”.

Negli scorsi giorni ha incontrato diversi attori del territorio, come il sindaco di Torino per un progetto sul turismo, il Politecnico di Torino e l’ambiente dello spettacolo. Qual è la sensazione che le hanno dato questi rappresentanti?

Ho ascoltato il loro grido di dolore. Le difficoltà sono comuni a tutte le categorie, tutti i settori ne hanno risentito, ma alcuni si vedono maggiormente in difficoltà. A chi appartiene al mondo dello spettacolo ad esempio non è chiaro come si dovrà porre. A tutto questo settore abbiamo voluto dedicare un bonus cultura, un fondo destinato a chi non ha potuto realizzare le proprie manifestazioni. Mi batto perché lo Stato non dimentichi nessuno”.

Circa un mese fa lanciava il provvedimento del Bonus Piemonte. È soddisfatto di come stanno andando gli stanziamenti ai commercianti?

Sono molto soddisfatto perché il Piemonte è stato preso ad esempio dalla Conferenza delle Regioni. Abbiamo accreditato quasi 100 milioni di euro in poco più di due settimane. Avevamo promesso soldi in tre giorni dalla risposta alla mail e questo è avvenuto. È la risposta che la burocrazia si può vincere. Ho fatto fatica a creare questo meccanismo, ma ci siamo imposti e ce l’abbiamo fatta”.

I numeri sembrano dire che nelle ultime settimane la Regione ha processato moltissime domande di cassa in deroga, ma fino a maggio tutto era avvenuto con lentezza. A cosa era dovuto questo rallentamento delle procedure?

Nelle Langhe si dice che quando ti intrighi male, uscirne bene è difficile. Quando si crea una procedura come quella del doppio passaggio tra regioni e Inps, la pratica ci mette il doppio del tempo. L’abbiamo denunciato con forza da subito. Il pagamento poi lo fa l’Inps, non la Regione. Venivo ingiustamente tirato in ballo e sono intervenuto personalmente con il direttore. Tutti i pagamenti avverranno entro il 21 giugno”.

Ci sono stati momenti durante l’emergenza in cui sono sorti attriti sia tra le regioni e il governo che tra gli stessi governatori. C’è attualmente un problema di rapporti o di comunicazione con gli altri vertici politici secondo lei?

I problemi sono stati con il governo, non con le altre regioni. Sono stato tutta la notte, fino alle 4 del mattino in videoconferenza per far passare le nostre linee. Quella sera abbiamo portato a casa l’eliminazione del doppio passaggio della domanda per la cassa in deroga.

Come regioni abbiamo deciso di insistere su questo problema e abbiamo ottenuto il passaggio delle linee guida per le riaperture fatti dai dipartimenti delle regioni che meglio conoscono il loro territorio”. Danilo Bussi (fonte Gazzetta d’Asti)