La “Giornata della Memoria” a Monastero Bormida

Tra le iniziative culturali della Biblioteca Civica “Franco e Carolina Franzetti” di non poteva mancare la celebrazione della “Giornata della Memoria”, in ricordo delle vittime dell’olocausto, lo sterminio degli Ebrei durante il secondo conflitto mondiale.

Il Giorno della Memoria è stato così designato dalla risoluzione 60/7 dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite del 1º novembre 2005, quando si stabilì di celebrarlo ogni 27 gennaio perché in quel giorno del 1945 le truppe dell’Armata Rossa, impegnate nella offensiva Vistola-Oder in direzione della Germania, liberarono il campo di concentramento di Auschwitz.

L’appuntamento monasterese è fissato per domenica 29 gennaio, alle ore 15,30, presso il salone del teatro comunale. Quest’anno si è scelto di abbinare la giornata della memoria all’approfondimento di alcuni tratti della figura e dell’opera di Augusto Monti, scrittore, antifascista, insegnante che proprio a Monastero Bormida ebbe i natali nel 1881. Monti, nella sua opera principale,

“I Sanssossi”, dedica un capitolo di particolare importanza e anche di piacevolissima lettura alla figura di Isaia Gradiadio Debenedetti, un saggio ebreo che non lesina buoni consigli a “Papà” Bartolomeo Monti nelle sue intricate e sfortunate vicende famigliari, imprenditoriali ed economiche. La Casa Editrice “Araba Fenice” ha pubblicato una riedizione di questo capitolo de “I Sanssossi” che si intitola “Un savio Natano monferrino” ed ha colpito il fatto che Monti, pur riferendosi a eventi storici ottocenteschi, abbia dato alle stampe queste pagine in cui la figura dell’Ebreo era vista in una luce positiva nel 1935, in un contesto in cui stavano maturando le terribili leggi razziali del fascismo, che portarono poi alla tragedia della deportazione e dello sterminio della comunità ebraica.

La professoressa Luisa Rapetti con la sua relazione “1935: la coraggiosa lezione di libertà del prof. Augusto Monti”, analizzerà proprio questi aspetti, collegandoli con la presentazione di suggestive immagini del ghetto e della Acqui del secondo ottocento, che fu il contesto della vicenda oggetto del romanzo.

La Biblioteca Civica e il Comune di Monastero Bormida intendono in questo modo mantenere vivo anche nelle giovani generazioni il ricordo della tragedia dell’Olocausto, consapevoli del fatto che solo l’informazione e la consapevolezza degli eventi storici possono impedire il ripetersi di rigurgiti razzisti, che magari all’inizio possono essere sottovalutati ma che poi esplodono in tutta la loro drammatica tragicità.

Info: Comune 0144/88012 – 328/0410869-