Una vendemmia da ricordare

MOSCATO (foto Enzo Massa)Le ceste di Moscato staccate dai ‘Surì’, trasportate, notte e giorno, dalle nuove e rombanti “bigonce”, sono scese nelle principali cantine canellesi.

Una vendemmia che sarà da ricordare, a detta di tutti. Ormai completamente ultimata la vendemmia delle uve Chardonnay e Pinnot Nero, per due settimane si vedranno transitare veloci e rombanti trattori con capaci cassoni di grappoli di Moscato, sani, con gradazioni superiori alla norma, anche se con una leggera diminuzione nei confronti della scorsa stagione.

A cominciare dai coltivatori, dalle aziende, dalle organizzazioni di categoria, da tutti è prevista una grande vendemmia, “da ricordare”, accompagnata da una fiduciosa produzione di vini pregiati.

I tecnici ci dicono che, dopo un inverno mite ed un germogliamento anticipato, una primavera con temperature sotto la media e con gli abbassamenti di temperature specie le notturne, fanno ben sperare in un’annata di buona qualità.

Secondo una ricerca di Coldiretti per ogni grappolo d’uva raccolta si attivano 18 settori di lavoro che vanno dalla trasformazione alla distribuzione, al commercio fino a toccare la produzione di bottiglie, tappi di sughero e bicchieri di vetro.

La vendemmia 2016 coinvolgerà 200 mila aziende agricole con una produzione di alta qualità che anche quest’anno sarà superiore a quella francese.
Senza dimenticare il continuo aumento della vendita diretta del vino, intesa come risposta alle richieste dei consumatori a conoscere personalmente il produttore, le caratteristiche del prodotto e la scoperta del territorio di origine.

Giancarlo Montaldo commenta «A prima vista, quella del 2016 potrebbe sembrare una vendemmia tardiva, confrontandola con le ultime 4-5 annate. Ad un’analisi più attenta, però, le stime si fanno più ponderate e ci si rende conto che il 2016 è un anno dai ritmi normali. È stata questa una delle considerazioni ricorrenti scaturite giovedì 25 agosto scorso al tradizionale “Pranzo dei viticoltori conferenti” che la Toso di Cossano Belbo ha celebrato alla Cascata di Verduno.

Il filo conduttore dell’incontro si è legato strettamente alla qualità dell’annata. È generale la convinzione che sarà una vendemmia di qualità, con uve sane, aromaticamente ricche e di buona struttura in zuccheri e acidità.

Non è stato facile assecondare l’andamento climatico dei mesi fin qui trascorsi: un inverno insolitamente mite e con scarse precipitazioni, in particolare nevose, ha lasciato il posto a una primavera incostante, con frequenti piogge e rari periodi di caldo. In particolate, è mancato il tradizionale calore precoce di maggio, che di solito annuncia l’estate».