>> A Canelli, tangenziale e pista ciclabile al posto della strada ferrata?

STAZIONE FERROVIARIA CANELLIL’ex strada ferrata di Canelli riconvertita in circonvallazione per le auto con annessa pista ciclabile-pedonale. E’ il progetto che il sindaco Marco Gabusi propone a Ferrovie Italiane dopo la chiusura della linea Alessandria-Cavallermaggiore. Una tratta sulla quale sono in funzione, già da anni, autocorse sostitutive ma lungo la quale, sino a pochi mesi fa, transitavano ancora giornalmente alcune littorine. Sino a quando, a fine estate 2012, i treni non hanno più fischiato e le sbarre dei passaggi a livello sono state rimosse definitivamente. “Ramo secco” divenuto tale a metà Anni ’90 quando anche il traffico dei carri-merci, di cui Canelli era un importante snodo per il settore enologico, venne soppiantato dal trasporto su gomma.

Precipitato nel dimenticatoio quand’anche la palazzina della stazione ferroviaria venne abbandonata anche dall’ultimo ferroviere. Da allora degrado e sporcizia si sono impossessati dell’edificio dirimpetto a Casa Gancia ed a pochi passi dall’Enoteca Regionale. Mentre rovi e sterpaglie hanno aggredito la bottiglia di spumante installata nel giardino che, prima del nome impresso sul cartello, indicava ai viaggiatori che questa era la Capitale dello Spumante e del Moscato.

«Una realtà della quale dobbiamo prendere atto cercando di avere dei ritorni positivi – spiega il sindaco Marco Gabusi -. Abbiamo già incontrato i rappresentanti di Ferrovie Italiane affinché lo stabile e l’area dell’ex stazione venga mantenuta con decoro. Adesso, però, vorremo dare un senso nuovo ai binari sui quali i treni non passano, e forse, non passeranno più».

Ecco, allora, la proposta che la giunta formulerà ai vertici delle Ferrovie: «Riconvertire la massicciata, in prima battuta, in pista ciclabile-pedonale e, successivamente, progettare la tanto sospirata tangenziale di Canelli. La nuova bretella – aggiunge il sindaco – potrebbe prevedere un’uscita nei pressi della stazione comoda per il centro ed una che porta direttamente al Ponte Goria. In questo modo trasformeremmo uno spazio ora inutilizzato in opportunità: per tutti coloro che, da anni, chiedono a gran voce la circonvallazione eliminando i camion dal centro e la creazione, unita all’area della cassa di espansione, di un circuito pedonale ampio e fruibile a tutti».

Questo consentirebbe, se anche la Provincia di Asti condividesse tale proposta, di estendere il percorso fino a  Nizza Monferrato risolvendo, in parte, le problematiche viarie legate all’ex statale 592, la famigerata “strada della morte”. «Questa è una visione di prospettiva – chiosa Marco Gabusi – che però, se non pianificata oggi, rischierebbe di non vedere mai la luce. Chiediamo per questo a R.F.I. di condividere tali scelte strategiche sul futuro della linea, al fine di non lasciare inutilizzata e spesso indecorosa una massicciata che potrebbe continuare, in modo diverso, a servire la mobilità di molte persone».

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