I carabinieri di Villanova hanno smantellato una rete per lo spaccio di stupefacenti

I carabinieri di Villanova d’Asti hanno portato a termine un’articolata indagine, iniziata lo scorso ottobre, che ha smantellato una vasta attività di spaccio di sostanze stupefacenti nel torinese, nel chierese e nel villanovese.

Un primo colpo agli spacciatori è stato inferto alla fine dello scorso marzo, con l’arresto di Massimiliano Tripodi e di Luca Tarsitano, entrambi cittadini chieresi, colti in flagranza di reato mentre trasportavano oltre 50 grammi di cocaina “in pietra”, destinate ad essere tagliati e confezionati per il piccolo spaccio. I due venivano anche trovati in possesso di circa 2.500 € in contanti e, a seguito di perquisizioni domiciliari, di vari accessori per il confezionamento della cocaina.

Nel giugno scorso, i carabinieri davano esecuzione ad un’ordinanza del G.I.P. di Torino che disponeva la custodia cautelare in carcere a carico di Tripodi e Tarsitano, notificata al carcere de “Le Vallette” dove ancora si trovavano, nonché gli arresti domiciliari a Massimiliano Fumagalli, titolare di un’attività commerciale a Chieri presso la quale avveniva parte dello spaccio di droga, e l’obbligo di presentazione quotidiana alla polizia giudiziaria a carico di Stefania Arena, convivente di Tripodi e complice con quest’ultimo nell’individuazione dei clienti.

Il cerchio è poi stato chiuso il 27 agosto scorso quando i carabinieri di Villanova hanno dato esecuzione ad un’ulteriore ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal G.I.P. di Torino a carico di Diaz del Castillo Josè Alfredo, 47enne dominicano, fornitore della cocaina.

L’identificazione di Diaz del Castillo è stata difficile, in quanto il cittadino dominicano sprovvisto non solo di permesso di soggiorno, ma anche di qualsiasi altro documento di identificazione, non aveva alcuna residenza ufficiale in Italia, non esercitava alcuna attività lavorativa e viveva in affitto in un appartamento di Torino locato da una connazionale.

Per rendere ancora più difficile la sua localizzazione il dominicano aveva apposto al citofono dell’abitazione un cognome italiano e per mantenere i contatti con i propri clienti usava schede telefoniche intestate a prestanomi, sostituendo periodicamente sia i telefoni cellulari in uso, sia le stesse SIM card.

I carabinieri avevano però monitorato gli spostamenti degli acquirenti e, anche se le cessioni avvenivano in luoghi quasi sempre differenti, avevano ristretto l’area in cui il fornitore poteva abitare. Una volta individuato il soggetto e raccolto il materiale probatorio che ha accertato che il Diaz Castillo ha ceduto in varie occasioni 2 Kg di marijuana e 600 gr di cocaina per un valore complessivo di circa € 65.000, l’Autorità Giudiziaria ha emesso un’ordinanza di custodia cautelare in carcere eseguita presso il domicilio torinese del trafficante.