Cecilia Camellini diventerà canellese onoraria

Il 25 novembre Cecilia Camellini diventerà canellese onoraria. La cerimonia si terrà a Palazzo Anfossi dando seguito ad una richiesta fatta dal Lions Club Nizza Monferrato-Canelli alla Amministrazione comunale.

Il Consiglio Comunale all’unanimità ha voluto, con questo gesto, premiare la forza dimostrata da questa ragazza modenese elevandola ad esempio per tutti.

Cecilia Camellini atleta paralimpica, non vedente dalla nascita, ha iniziato la sua attività di nuotatrice nella piscina dei Vigili del Fuoco della sua città sino ad aggiudicarsi due medaglie d’oro a Londra è una medaglia d’argento a Rio de Janeiro. Tutto ciò arricchito da innumerevoli record mondiali nello stile libero e nel dorso e vittorie in altre competizioni.

Ma è singolare il modo in cui Cecilia è approdata sulle nostre colline.

<Nel mio libro “Le Parole che hanno fatto la Storia” – precisa l’ex sindaco Oscar Bielli – volli dedicare una sezione alle Olimpiadi. Un po’ di storia ed un po’ di cronaca (scrivevo in contemporanea alle Olimpiadi di Londra). Ma la mia attenzione non si soffermò sui grandi nomi, di cui altri avrebbero saputo parlare meglio di me. Volli parlare degli “Eroi di giorno”. Quegli atleti che, in silenzio, soffrono e faticano per quattro anni, quelli che ci commuovono quando salgono sul podio, ma di cui dimentichiamo il nome il giorno dopo.

Tra questi uno scricciolo di ragazza che aveva polverizzato alle Paralimpiadi un paio di record, era salita sul gradino più alto del Podio. Tutto questo mentre si consuma una delle frequenti delusioni patite dalla Pellegrini.

Notai su La Stampa un pezzo di Guido Boffo: “Era la piscina dei “zeru tituli”, dei tempi sballati, dei capricci e delle ripicche. Pellegrini e Magnini contro tutti. Da ieri è la piscina di Cecilia Camellini, cieca dalla nascita, medaglia d’oro nei 100 s.l. e record del mondo alle paraolimpiadi. Non è stato uno spettacolo triste, non risuonerà un inno diversamente italiano e il primato della modenese non sarà omologato come diversamente mondiale…

Nuotare al buio non è per tutti… c’è un allenatore che ti sfiora la testa con l’asta per segnalare la vicinanza della sponda, la corsia è una linea ideale che non ammette sbandate.

Per vincere gare del genere non bisogna essere diversi ma speciali.”

Non so cosa possano suscitare in voi queste parole. In me la voglia di conoscere e far conoscere la depositaria di tanta forza interiore. Una forza che fa passare in secondo piano il risultato sportivo per far emergere il valore umano.

Cecilia divenne uno dei personaggi che volli raffigurare nella copertina del mio libro. Divenne la testimonial del nostro Service Lions per l’adozione di un cane guida per un non vedente.

Ma soprattutto è diventata un “valore” da trasmettere ai nostri giovani.>

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