Commemorati i tredici partigiani di Melle

A settantatré anni dall’eccidio di Melle nell’aprile del 1944, in cui caddero tredici giovani antifascisti, otto dei quali originari dell’Astigiano (Monale,Vinchio e Montegrosso Cinaglio) non si spegne il ricordo di chi aveva avuto il coraggio, a costo della vita, di opporsi alle truppe nazifasciste facendo quella che molti storici hanno definito la “giusta scelta”.

Anche quest’anno, dunque, l’Anpi di Asti, in collaborazione con i Comuni di Monale e Vinchio e l’Istituto storico per la storia della Resistenza, ha organizzato un breve “viaggio della memoria” in Val Varaita per commemorare il sacrificio di quei tredici ragazzi.

Accolto dal sindaco di Melle, Giovanni Fina, il gruppo di astigiani (oltre sessanta i partecipanti) si è riunito, dopo la celebrazione di una Messa a suffragio, nel salone comunale del paese dove lo stesso sindaco di Melle, alla presenza dei suoi colleghi di Monale, Sergio Magnetti e Vinchio, Andrea Lajolo, ha portato il saluto del paese ed un messaggio di pace a tutti gli intervenuti.

L’orazione ufficiale, connotata dal dolente ricordo di un periodo particolarmente difficile per la Val Varaita e della irriducibile ferocia delle truppe nazifasciste, è stata tenuta da Laurana Lajolo, per l’occasione accompagnata dal direttore dell’Israt, Mario Renosio e dal presidente provinciale dell’Anpi, Paolo Monticone.

Due le commoventi (e applaudite) novità della celebrazione di quest’anno: la presenza del giovanissimo Sindaco dei Ragazzi di Monale, Francesca Rosso, che ha aperto gli interventi leggendo un significativo messaggio di pace e quella dell’attrice Patrizia Camatel che invece ha mirabilmente letto una breve pagina di diario, in dialetto, scritta da Lucia Torchio, mamma di uno dei ragazzi di Vinchio fucilati a Melle nell’aprile del 1944.

La cerimonia di commemorazione si è conclusa con la deposizione di mazzi di fiori al Monumento ai Caduti di Melle ed al cippo di Meira Bianca, la località poco fuori dal paese, dove avvenne l’eccidio.