Aggredito e pestato, a S. Stefano Belbo, tra l’indifferenza generale, rifugiato del Gambia

E’ stato aggredito, domenica 23 aprile, alle 15.30, nel centro di Santo Stefano Belbo da tre persone, un rifugiato trentenne originario del Gambia, abitante a Canelli.

Aveva raggiunto S. Stefano Belbo in bicicletta, Dapprima provocato, poi pestato e abbandonato senza soccorsi, tra l’indifferenza generale, è vittima di un’aggressione molto probabilmente con movente razziale. Il giovane, bene inserito sul territorio, lavora per la cooperativa acquese CrescereInsieme. E’ mite e tranquillo, assicura Padre Pinuccio, parroco della Chiesa del Sacro Cuore di Canelli.

Mercoledì è stato sottoposto ad un intervento ad un occhio, all’ospedale di Asti, dove è ancora ricoverato. Sabato 29 aprile, se i medici lo consentiranno, il legale Alessandro Negro (consigliere di minoranza di “Canelli Viva”). che seguirà il caso, potrà incontrarlo. La prossima settimana sarà presentata una querela.

“L’ipotesi al vaglio dei carabinieri di aggressione a sfondo razziale – precisa il legale – è da verificare, ma l’aspetto più sconvolgente è che non solo il ragazzo non è stato soccorso da nessuno in paese, ma non sono stati chiamati né il 118 né le forze dell’ordine, che sono intervenute solo giorni dopo a seguito di denuncia”.