La vicenda di Malala rievocata all’Unitré

Elena, Chiara e Laura

La vicenda di Malala, la ragazzina che da uno sperduto villaggio del Pakistan, oppresso dalle violenze dei talebani, ha raggiunto fama internazionale ed ottenuto il Premio Nobel per la difesa di diritti civili e del diritto delle donne a frequentare le scuole pubbliche del suo paese, è stata rievocata all’Unitré di Canelli dalla prof.ssa Elena Capra.

Con grande partecipazione i numerosi presenti alla lezione hanno seguito la narrazione della vicenda, dalla nascita di Manala in uno sperduto villaggio del Pakistan, in una famiglia con la mamma analfabeta, con un padre impegnato nel campo dell’istruzione, fino all’attentato dei talebani per metterla a tacere, all’incontro con Obama ed alla consegna del premio Nobel al personaggio più giovane che mai abbia raggiunto un così alto traguardo.

È stata una vicenda che ha dimostrato al mondo intero come la determinazione di una ragazzina abbia potuto vincere l’efferata violenza dei talebani, pronti ad usare ogni arma per sottomettere le donne e la popolazione al loro volere. Hanno fatto da supporto alla lezione numerose ed appropriate immagini proiettate durante la narrazione che hanno illustrato tutta la storia di Malala, dalla sua nascita al trionfo a Copenaghen. Splendide sono state due ragazze, Chiara e Laura, che, calatesi nei panni di due donne talebane costrette ad indossare il velo, hanno letto numerosi brani tratti dal libro di Manala.

Eloquente il messaggio finale apparso sullo schermo a conclusione della giornata: un bambino, un insegnante, un libro, una penna possono cambiare il mondo. L’esempio di Malala dimostra che l’umanità ha sempre risorse per far trionfare il bene e l’altruismo. In tempi oscuri come i nostri, questi fulgidi esempi ci permettono ancora di sperare in un futuro migliore, di pace. Farli conoscere è un dovere civico. Romano Terzano