La Grande Guerra nel ricordo degli astigiani

Gli astigiani hanno ricordato i cento anni dall’ingresso dell’Italia nella Grande Guerra partecipando numerosi agli appuntamenti proposti, nel fine settimana, dall’Israt insieme a Comuni e associazioni del territorio.

Varie le proposte per riflettere sul conflitto. Domenica 24 maggio, a San Damiano, per l’evento “Si sente il cannone che spara…”, ci si è affidati alle parole di poeti e scrittori: Ungaretti, Gadda, Lussu, Apollinaire, Hemingway, Remarque, Szymborska, Travaglini e altri. Letture a cura di Betti Zambruno e Fulvia Maldini, che hanno anche eseguito brani sulla prima guerra mondiale accompagnate da Piercarlo Cardinali (chitarra, voce).

Molti gli applausi per gli artisti e gli organizzatori (Comune, Biblioteca Comunale, Israt). Sempre a San Damiano resterà aperta in Municipio, fino al 5 giugno, la mostra fotografica dell’Israt “1914-1918: l’inutile massacro”, visitata in settimana dalle scuole (orario: da lunedì a venerdì 8.30-14).

E se a Canelli, insieme all’Associazione Memoria Viva e l’Unitré Nizza-Canelli, ci si è soffermati sulle cause e i costi umani e sociali con Mario Renosio e Nicoletta Fasano (rispettivamente direttore e ricercatrice Israt), a Cortiglione sono stati protagonisti i canti alpini dell’Ana di Magenta e la monografia “La follia della guerra” curata dall’Associazione La Bricula: 250 le persone intervenute all’iniziativa, promossa, tra gli altri, dal Comune.

A Viarigi diciassette gli artisti protagonisti dell’esposizione “Dove sono andati tutti i fiori?” nella chiesa di San Silverio, mentre nell’ex Canonica resterà in visione, fino al 30 agosto, la mostra “1914-1918: l’inutile massacro”, che ha fatto tappa anche a Moasca e Cortiglione e che è tuttora aperta al Filatoio di Caraglio (Cuneo).