La Diocesi di Acqui prende ferma posizione contro il Comitato pro Oratorio di Nizza

Con il seguente comunicato, datato 29 settembre 2014 e inviato dalla Curia vescovile, la Diocesi di Acqui interviene in merito alle questioni sollevate e alle iniziative portate avanti dal Comitato pro oratorio Don Bosco di Nizza Monferrato:

«Egregi Signori,  siamo venuti in possesso di un foglio di carta non firmato e non datato, attribuito a certo “Comitato pro Oratorio Don Bosco di Nizza Monferrato”.

Pur nella difficoltà di interpretazione del contenuto ci corre l’obbligo di tentare di fare chiarezza una volta per tutte sulle questioni sollevate in modo impreciso e gravemente carente dal detto Comitato.

  1. L’Oratorio Don Bosco di Nizza Monferrato NON è stato donato alla Diocesi di Acqui; quest’ultima infatti lo ha acquistato dai Salesiani di Don Bosco corrispondendo una rilevante somma di denaro, come si potrà accertare presso i responsabili economici della Congregazione stessa.
  2. La Diocesi di Acqui, in qualità di proprietaria del bene, ha quindi il diritto ed il dovere di stabilirne le finalità, gli scopi, e gli eventuali utilizzatori che, in ogni caso, potranno esercitare le proprie attività a fronte di chiari e precisi accordi preventivi.
  3. La Diocesi, proprietaria a pieno titolo del bene suddetto, intende progettare iniziative coerenti con la missione pastorale, delle quali verrà data piena e preventiva informazione a tutta la cittadinanza.
  4. Ogni altra notizia in ordine all’utilizzo del bene che non provenga dalla Diocesi o dagli organi rappresentanti di questa dovrà quindi essere ritenuta destituita di ogni fondamento. A tale proposito appare evidente che le notizie quali quelle messe in commento e quelle recentemente apparse sul sito “Currunt TV” da parte di sedicenti giornalisti, in quanto pienamente destituite di fondamento, denotano comportamenti di natura delittuosa da parte degli estensori/diffusori delle notizie stesse, perseguibili anche penalmente.
  5. Inoltre, sarebbe opportuno che le notizie diffuse a nome del sedicente Comitato (quali quella in commento) venissero sottoscritte dall’estensore allo scopo di poter consentire alla Diocesi di individuare il soggetto contro il quale promuovere iniziative giudiziarie meglio viste.
  6. Inoltre, si evidenzia che da un’attenta analisi dei documenti presenti negli archivi diocesani, è emerso che alcuni spazi all’interno dell’Oratorio in questione sono occupati da un gruppo di “ ex allievi salesiani” senza alcun titolo. La Diocesi fa salva fin da ora la facoltà di intraprendere le azioni meglio viste per ottenere la liberazione dei locali qualora questa non avvenga spontaneamente.
  7. Infine, con la presente si ribadisce l’espresso divieto a svolgere all’interno dei locali di proprietà della Diocesi qualsiasi attività che non sia stata previamente autorizzata o che sia in contrasto con le finalità della Diocesi stessa.»