Mariuccia Ferrero propone di ricostruire un pilone votivo alla Madonna

Mariuccia Roggero Ferrero, del ristorante San Marco, che insieme al marito Piercarlo dallo scorso settembre si è fatta carico della manutenzione periodica del nuovo giardino antistante la struttura sanitaria, ha confessato il suo sogno di ricostruire un pilone votivo con la statua della Madonna ‘miracolosa’ proprio nel giardino della Casa della Salute, magari dietro al gazebo.

«Quando si andava, la domenica, a Messa, anche nella cappella della Casa di riposo (un tempo sorgeva appena sopra l’attuale Casa della Salute), – ricorda – noi ci fermavamo a dire due preghiere, scambiare quattro chiacchiere e mettere due fiori davanti alla statua della Madonna, che si trovava proprio davanti all’ingresso della cappella».
“Del pilone votivo – precisa – ho già parlato con il vescovo diocesano Mons. Micchiardi, con il parroco don Luciano e con l’addetto del Comune che sono entusiasti dell’iniziativa».

Per gli aspetti più pratici Mariuccia ha già sentito un geometra e un architetto, mentre per la scelta della statua si è rivolta ad un negozio di arte sacra. La scelta però non è stata semplice. Di Lourdes? Di Fatima? Della Medaglia miracolosa?

Sentiti diversi pareri, la scelta è caduta sulla “Madonna miracolosa” (alta 110/120 cm poggerà su un pilone di circa 80 cm). Qualcuno infatti ha osservato che la Madonna ‘miracolosa’ è ritratta con le braccia allargate in segno di materna accoglienza. Ed inoltre questa Madonna suscita una forte suggestione per la sua ‘storia’ che risale all’Ottocento.

Nella notte tra il 18 ed il 19 luglio 1830, a la Rue du Bac (Francia), a Santa Caterina Labourè apparve la Vergine Maria, nell’atto di schiacciare la testa dell’infernale serpente. La Madonna le disse: «Fate coniare una medaglia su questo modello; tutte le persone che la porteranno, riceveranno grandi grazie specialmente portandola al collo; le grazie saranno abbondanti per le persone che la porteranno con fiducia…”. Riguardo i raggi che provengono dalle mani di Maria, la Vergine stessa precisò: “Sono il simbolo delle Grazie che io spargo sulle persone che me le domandano”.

E di “Grazie” c’è davvero bisogno anche per la comunità canellese. Proprio per il suo significato, il progetto della statua merita la condivisione, anche economica, da parte di più cittadini. Chi fosse favorevole a dare il proprio contributo potrà contattare Mariuccia.