Il ‘Manifesto di Pollenzo’ e i diecimila orti in Africa di Slow Food

POLLENZONei giorni scorsi, l’Università di scienze gastronomiche di Pollenzo (Cn) ha compiuto 10 anni ed ha annunciato nuove iniziative. Inaugurando il nuovo anno accademico 2013–2014, il rettore Piercarlo Grimaldi ha sottolineato come la grande sfida formativa sia olistica, quella cioè di pensare alla gastronomia a 360 gradi, essendo il cibo materia interdisciplinare, fondata tra le scienze esatte ed umanistiche. Compito dell’Università sarà quello di definire i confini disciplinari della gastronomia, attraverso un percorso del cibo buono, pulito, giusto. Un lavoro impegnativo che, a giugno, si concretizzerà nel “Manifesto di Pollenzo” con una riflessione ed una festa per i dieci anni dell’Ateneo, i dieci anni di Terra Madre ed i venticinque di Slow Food.

La proposta dell’Università – ha proseguito Grimaldi – si fonda sul saper investire sul singolo giovane che vuole essere partecipe di questa umana avventura, cercando di identificare, già nel percorso di selezione degli alunni, le tensioni ideali che lo portano a vivere l’esperienza di Pollenzo: la passione per la gastronomia e le idealità che sottende.
Facendo riferimento alla presenza quasi ossessiva di trasmissioni tv dedicate al cibo, “spadellamento”, il presidente internazionale di Slow Food Carlo Petrini, ha rimarcato il compito dell’Università di non lasciare che la gastronomia degradi in terreni non scientifici, né morali.

Carlin Petrini e Sloow Food hanno promosso l’iniziativa di realizzare 10.000 orti “buoni, puliti e giusti” nei villaggi e nelle scuole dell’Africa. Il progetto intende garantire cibo sano e fresco, ma anche formare una rete di leader consapevoli del valore della propria terra.
Gli orti saranno coltivati secondo tecniche sostenibili, con varietà locali e secondo il principio della consociazione fra alberi di frutta, verdure ed erbe medicinali. Il progetto promuove lo scambio di sementi tra le comunità al fine di salvaguardare la biodiversità e migliorare l’autonomia dei contadini.
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