Al geniere Cesare Bertolini conferita la medaglia d’onore

BERTOLINI 2In Prefettura ad Asti, lunedì mattina 27 gennaio, ‘Giornata della Memoria’, è stata conferita al canellese Cesare Bertolini, geniere classe 1921, la medaglia d’onore.

Accompagnato dalla figlia Lidia,dal genero Mario Bianco e dalla nipote Cristina, Cesare Bertolini, ha ricevuto la prestigiosa medaglia d’onore. Dal suo curriculum militare, ricaviamo interessanti e preziose notizie che meritano di essere ricordate, non solo nella ‘Giornata della memoria’.

Non frequentando con assiduità i corsi premilitari del sabato, in quanto preferiva lavorare, venne condotto alla Casa Littoria (nell’attuale piazza della Repubblica) e fu malmenato da esponenti del Fascio locale e della Federazione astigiana. Da quel momento venne classificato come sovversivo socialista, espressione di cui non conosceva neppure il significato.

Arruolatosi, nel gennaio del 1941, fu spedito in Grecia. Addetto alla sussistenza del battaglione, fu trasferito nei pressi di Giannina. Dopo quasi tre anni di permanenza, ai primi di settembre 1943, ottenne una licenza. Ma nel percorso verso l’imbarco per l’Italia, la colonna militare venne attaccata da forze partigiane che la distrussero.

Cesare rimase leggermente ferito. Colpito dalle ossa e coperto dal sangue di un commilitone, ucciso da un proiettile esplosivo, venne creduto morto.
Il 10 settembre, a seguito dell’armistizio, venne catturato dalle truppe tedesche e tradotto a Budapest, poi a Vienna ed, infine, in un lager nei pressi di Hannover. Lì incontrò il dottor Tarantola della Gancia, tenente colonnello degli Alpini.

Qui venne mandato a lavorare in un cantiere navale, nelle vicinanze del campo di concentramento, da dove riusciva a portare qualche alimento anche all’amico Tarantola.

Liberato, nel maggio ’45, dalle truppe americane, prima di rientrare in Italia con altri internati, venne portato a Norimberga, ove gli vennero mostrati alcuni dei massimi gerarchi nazisti prigionieri. Nel settembre 1945 rientrò a Canelli.