Stefano Duretto, vice presidente nazionale ANA, è andato avanti

DURETTO STEFANO Stefano Duretto, 75 anni, compianto amico di tanti canellesi, Alpino dai tratti semplici e dal grande cuore, è improvvisamente mancato il 1° agosto. Dal mensile L’Alpino, riportiamo,  il caldo, fraterno ricordo del presidente nazionale Ana, Sebastiano Favero.

«La notizia comunicatami del presidente della sezione di Asti, Adriano Blengio, che Stefano Duretto era andato avanti, mi ha colto impreparato e quasi incredulo. Stefano, seppure affaticato, ma sereno, ieri aveva voluto essere presente alla riunione del Comitato di Presidenza, a Milano. Avevamo trascorso alcune ore assieme, discutendo i problemi della nostra Associazione e l’avevo visto molto impegnato e, come sempre, pacato ed attento nell’esporre le sue valutazioni sui vari argomenti. Niente faceva presagire una tua così rapida dipartita, tanto che avevamo parlato degli impegni futuri e ci eravamo lasciati con un forte abbraccio. Avevo imparato ad apprezzarti, caro Stefano, fin dalle tue prime partecipazioni ai consigli direttivi nazionali e alla Commissioni Grandi Opere, per la tua posatezza, per il modo discreto, ma deciso con cui sostenevi le tue argomentazioni.

Da subito, tra noi, era nata un’amicizia vera e profonda e quando ti avevo chiesto se eri disposto ad assumerti l’onore della vice presidenza, mi avevi subito risposto “presente!” e mi avevi detto “per te e per gli alpini sono sempre disponibile a tutto”. Lasci un grande vuoto nella famiglia alpina, vuoto che sarà difficile colmare e, in me, la grande tristezza di aver perso un vero uomo, un alpino, un amico dal cuore buono e dall’animo generoso.

In un momento così difficile, un pensiero va ai famigliari, in particolare alla moglie Silvia, al figlio Andrea e alla figlia Cristina. Siamo certi che Stefano, anche da lassù, dal “Paradiso di Cantore”, ci guiderà con il suo sorriso sereno e dolce e ci aiuterà a camminare nei sentieri della vita. Ciao Stefano». Dalla stessa pagina de L’Alpino, ne ricaviamo il profilo biografico: «Il vicepresidente nazionale della nostra Associazione, Stefano Duretto, è andato avanti. Solo il giorno prima era venuto in Sede nazionale, non mancando, com’era solito, di darci un saluto in redazione. Duretto era nato il 31 agosto 1938, a Canelli (Asti) dove abitava. Arruolato il 19 marzo 1960, fu inviato al 12° Car di Montorio veronese, poi destinato all’11° Alpini du posizione a Tolmezzo. Congedato il 15 agosto 1961 con il grado di caporal maggiore. Dal momento del diploma (era ragioniere e perito commerciale) aveva svolto attività nel campo assicurativo. Dal 1961 era stato impiegato presso la Cassa di Risparmio di Torino, fino alla pensione, avvenuta nel 1994. Iscritto all’Ana nel gruppo di Moasca dall’anno di fondazione avvenuta nel 1976, corista del coro sezionale Ana Vallebelbo, fu consigliere sezionale, vice presidente e dal 2005 al 2010, presidente  della sezione di Asti. Dal 2005 era anche membro del comitato di redazione del giornale sezionale “Penne nere astigiane”. Dal maggio 2010 era consigliere nazionale e dal maggio di quest’anno era stato designato dal presidente Favero, vice presidente nazionale. I funerali si sono svolti con grande partecipazione di alpini, a testimonianza dell’amicizia e della grande stima di cui godeva questo Alpino dai tratti semplici e dal grande cuore». Di lui, a seguito della sua vice presidenza nazionale Ana, (maggio 2013), nel mese di luglio, su ‘Penne nere astigiane’ l’alpino Mario Aresca scriveva: “Duretto per noi, non è certo una novità. E’ persona per bene, uomo con solidi principi morali da ‘vecchia roccia alpina’. Da sempre uomo di buon senso, il buon senso del padre di famiglia. Preferisce il dialogo allo scontro puramente muscolare. Con lui puoi sempre confrontarti, sicuro di parlare con un alpino in buona fede, pronto a prendere in considerazione  le idee di tutti ed a recepire i suggerimenti positivi per la nostra Associazione».

Sempre da “Penne nere astigiane” del 2  luglio, si rileva una nota di Celeste Fasano, relativa alla ‘scommessa vinta’ della nuova sede: “Nel varcare la soglia della nuova sede mi sono ritornate in mente le numerose  discussioni nell’ambito del Consiglio sezionale, le perplessità, le  incertezze, i dubbi per l’attuazione di una così importante  opera. Una scommessa accettata con tutti i suoi rischi dall’allora presidente Stefano Duretto, che, nell’assemblea dei delegati sezionali del 2010, rompeva ogni indugio e  dava il via all’operazione».