Canelli partecipa al Palio con il fantino sardo Colombati

PARTECIPAZIONE DI CANELLI AL PALIO 1935“Questa volta me la gioco tutta. Mi auguro di poter almeno entrare in finale”. E’ con questa prima battuta che il rettore del Comitato Palio di Canelli, Giancarlo Benedetti, il John Wajne della Valle Belbo, rompe l’assordante silenzio nel quale si era rifugiato dopo la squalifica subita nel 2011 (“per un figurante in più”!) e la relativa esclusione, l’anno scorso, dalla partecipazione al Palio di Asti.

“Ritorneremo alla corsa astigiana per non perdere i diritti acquisiti. In rappresentanza del Comune di Canelli cercheremo di fare un buon piazzamento con la novità dell’accoppiata Alessandro Colombati, 23 anni, sardo, che, con il suo cavallo, correrà per la prima volta sulla pista astigiana, dopo aver già corso a Siena. Essendo da noi la prima volta, sono sicuro che, per farsi apprezzare,  darà tutto se stesso”.

Il fantino quando sarà a Canelli?
“Spero di averlo per l’ultima corsa organizzata dal Collegio dei rettori, sabato 31 agosto. Comunque, certamente a Canelli ci sarà per la seconda settimana di settembre per le visite veterinarie e partecipare alle prove ufficiali”.
A Canelli, ci sarà la sfilata storica, in anteprima?

Sabato sera, 14 settembre, in anteprima, per le vie di Canelli ci sarà, come tradizione, la sfilata  storica “La famiglia degli Scarampi” che si concluderà in piazza Carlo Gancia con la benedizione del cavallo e del fantino. Durante la cerimonia il rettore chiederà ufficialmente al Sindaco di poter correre il Palio con le insegne e i colori bianco azzurri della città di Canelli”.
Allora il Comune, in qualche modo ha contribuito alla costosa partecipazione al Palio!

“E’ in questo senso che mi gioco tutto: se nel maggio prossimo, non cambierà l’amministrazione comunale, io non correrò più il Palio. E’ un vecchio discorso, sempre fatto di tante promesse mai mantenute. Noi nel 2011 al Palio abbiamo corso con Bucefalo che non è nemmeno entrato in finale. Guarda caso, nel  2012 Bucefalo, con lo stesso cavallo, lo vinse. Come mai? A noi mancava la benzina, la biada, o più chiaramente, il money”.

Ma un occhio di riguardo il Comune non l’ha mai avuto per la tua Associazione, per il Palio, per il Rally?
“Oh, bella! Ti racconto l’ultima. In un primo momento, mi avevano autorizzato a vendere i panini, lungo il percorso del Rally. Qualche entrata ci sarebbe stata. Invece, tre giorni prima, mi hanno tolto l’autorizzazione con la motivazione che si doveva usare un occhio di riguardo per gli esercenti”.

In merito alla festa di “Canelli città del vino” (21-22 settembre), hai avanzato qualche critica!
“Infatti, non capisco perché si debbano spendere euro per pagare l’ospitalità alle Regioni che vengono a vendere i loro prodotti, quando dovremmo essere noi ad essere pagati.
Quando andiamo a sfornare farinata nelle varie feste, siamo noi che paghiamo. Per esempio, al Festival delle Sagre pagavamo 600 euro più Iva”.