Interessante tavola rotonda alla Festicamp della Cia di Asti

tavola rotonda Ancora una volta la Festicamp della Cia ha saputo mettere sul tappeto i temi non solo dell’attuale situazione agricola nazionale e locale, ma soprattutto del futuro del settore primario destinato a diventare secondo il presidente provinciale Cia, Dino Scanavino, soprattutto se con un adeguato accesso di giovani imprenditori, “la nuova frontiera industriale dell’Italia”. Lo ha fatto sabato nella sede astigiana della Scuola Alberghiera di Agliano Terme durante la Tavola rotonda che ha aperto la giornata di festa e di incontro dei soci della Confederazione italiana agricoltori alla sua ventottesima edizione.

AGRESTINIArgomento della Tavola rotonda le tre “A” di Agricoltura, Ambiente, Alimentazione, declinate nelle sue più diverse forme ma con il comune denominatore della “Filiera corta”, il sistema di vendita diretta dei prodotti agricoli su cui la Cia è impegnata da tempo con l’iniziativa de “La Spesa in campagna” che prevede l’incontro tra produttore e consumatore senza intermediari eliminando i molti anelli distributivi che oggi impediscono al produttore di ottenere il giusto profitto ed al consumatore di acquistare ad un prezzo conveniente. Condotta dal direttore del Tg3 Piemonte, Carlo Cerrato, la Tavola rotonda è stata aperta dai saluti del presidente regionale della Cia del Piemonte, Roberto Ercole, e della “padrona di casa”, la direttrice della Scuola alberghiera, Lucia Barbarino.

La serie degli interventi che hanno condotto ad una discussione assai animata, propositiva e in qualche caso anche provocatoria, è stata aperta dal docente dell’Agenzia di formazione professionale, Massimo Longo che ha illustrato l’attività didattica dell’Alberghiera in fatto di conoscenza dell’ambiente, dei prodotti agricoli del territorio e del loro uso per confezionare cibi sani e di tradizionale.

Il presidente regionale di Turismo verde, Pierangelo Cena ha quindi illustrato le norme della nuova legge regionale sull’agriturismo che prevede, tra l’altro, un utilizzo obbligatorio di prodotti alimentari del territorio pari all’85% del totale. Sulle dinamiche della Filiera corta e sul nuovo sito web della Cia di Asti che farà specifico riferimento alle aziende che vendono direttamente i loro prodotti, sono poi intervenuti il vicepresidente provinciale della Cia, Alessandro Durando (“la sfida per il futuro è quella di avere più agricoltura per sfamare il mondo ma a patto di rispettare l’ambiente e fare sì che al produttore agricolo vada ben più dell’attuale 18% del prezzo finale”) ed il direttore Mario Porta (“sarà tra pochi giorni on line il nuovo sito web della Cia di Asti che dovrà diventare uno strumento strategico per sviluppare il sistema della spesa in campagna”). E’ stata poi la volta del responsabile tecnico della Cia astigiana, Marco Pippione, che ha illustrato il percorso storico dell’assistenza tecnica alle aziende agricole volta a migliorare i sistemi produttivi nell’ottica della crescita della qualità e della “pulizia” degli stessi.

La parola è infine passata all’ospite d’onore della mattinata, il noto nutrizionista prof. Giorgio Calabrese, che ha sottolineato l’importanza della Filiera corta nella corretta alimentazione che, proprio grazie agli acquisti diretti, può anche essere di alta qualità, “ma – ha affermato il dietologo di origine siciliana ma ormai astigiano a tutti gli effetti – la scienza può dare importanti indicazioni a chi ha la responsabilità della produzione alimentare, ma senza la fondamentale opera dei contadini non si potrà mai avere qualità, rispetto della natura e cibo sano”.

Le conclusioni dell’incontro, a cui hanno partecipato il parlamentare on. Massimo Fiorio, i due consiglieri regionali Rosanna Valle ed Angela Motta, il sindaco di Asti, Fabrizio Brignolo, l’assessore all’Agricoltura del Comune di Asti, Andrea Cerrato, l’ex assessore comunale Giovanni Pensabene, il presidente regionale dei Giovani agricoltori Cia, Gabriele Carenini ed il coordinato ree della Strada del Vino Monferrato astigiano, Beppe Fassino, le ha sintetizzate il vicepresidente nazionale vicario, Dino Scanavino.

Sottolineando l’importanza della costituzione di Agrinsieme (l’accordo operativo siglato pochi mesi fa tra Cia, Confagricoltura e Alleanza Cooperative) Scanavino ha ricordato come la forza della rappresentanza agricola sia alla base di un’azione che dia la giusta importanza economica e sociale, alla ruralità che costituisce elemento insostituibile per fare economia. In quest’ottica, ha ancora ricordato il vicepresidente nazionale Cia, il rapporto produttore-consumatore potrà avere notevoli sviluppi non solo nel confronto diretto, ma addirittura anche attraverso il sistema della Grande distribuzione organizzata a patto che tutti i protagonisti della Filiera corta siano adeguatamente virtuosi: Un po’ a sorpresa Scanavino ha poi annunciato che quella di sabato scorso è stata la sua ultima Festicamp nel ruolo di presidente provinciale.

“E’ venuta l’ora di passare la mano” ha affermato alludendo ad un prossimo ancorché non immediato cambio al vertice non solo della Cia astigiana ma anche di quella nazionale. A conclusione della mattinata, ancora Scanavino ha consegnato i riconoscimenti dell’Agrestino (che la Cia di Asti assegna ogni anno ad un personaggio o ad un ente che abbiano ben operato nell’opera di valorizzazione della cultura contadina) al prof. Giorgio Calabrese ed alla Scuola Alberghiera nella persona della sua direttrice, Lucia Barbarino. (a cura di Paolo Monticone)