Celebrati i 400 anni dell’Assedio di Canelli, oltre 40mila presenze

I 400 ANNI DELL'ASSEDIO DI CANELLICon lo spostamento ai prati Gancia di tutte e due le battaglie (del sabato e della domenica), sotto l’attenta regia degli ‘Acerbi’, la coreografia e la teatralità delle sfilate  dei 32 gruppi, partecipanti alla 22a rievocazione dell’Assedio di Canelli 1613,  400 anni  dall’evento storico, sono state  più visibili e vivibili.

 LA CONDANNA A MORTE DELLA SPIALa gente ha così avuto modo, serenamente, di fermarsi, parlare, girare, bere, mangiare,  nelle strade, nei bar, nelle osterie, nelle taverne, nei ristoranti.

Una bella novità si è avuta nella notte, stracolma di giovani, che per la prima volta, non ha registrato ubriachi e nessuna rottura di bottiglie o di vetri.  Si parla di almeno 40mila presenze concentrate soprattutto durante la notte.

TAVERNA DEI PESCATORIQuattro le osterie e dieci le taverne, dislocate nel centro storico, con menù seicentesco, servito da camerieri in costume, che hanno tenuto alto il tenore enogastronomico della manifestazione. Durante i pranzi si sono visti intrattenimenti vari.

SCONTRO SUI PRATI GANCIADUCA DI SAVOIA (DUS)Le due battaglie, ben programmate, in un ambiente ideale, hanno dato vita ad un gran bello spettacolo, raramente visibile, in Italia.
Fra i 32 gruppi, ogni anno più numeroso e più organizzato, è stato quello dei camperisti con 350 figuranti, arrivati a Canelli con 190 camper.
I tanti armigeri, le molte battaglie, il calore, la fatica  qualche leggera lesione l’hanno procurata e  la Croce Rossa, ovunque ben presente, ha medicato alcuni feriti e ha prestato soccorso contro qualche malessere da calore.

Tra i partecipanti al premio della Ferrazza, si sono fatti notare i gruppi di suore del monastero di San Giorgio dove le sorelle lavoravano per il vestito, il corredo e l’arredamento della contessa ed il gruppo  delle pie figlie di Maria Addolorata con i frati coltivatori delle erbe (38 erbe esposte) e le suore che le vendevano (22 le spezie).

La manifestazione è stata impreziosita dalla presenza del principe Serge di Jugoslavia, ripreso da molti scatti fotografici.
Gli strumenti delle torture sono sempre stati molto frequentati.

Due i commenti, rubati al volo. «E’ già molto se mi ricordo come mi chiamo – ha rilasciato,  verso sera, il presidente del Gruppo storico militare dell’Assedio di Canelli, Valerio Jaboc – Siamo soddisfatti per come abbiamo preparato il 400° e come si è svolto. Tutto è filato liscio. Sabato sera, la battaglia è stata un po’ lenta, perfetta quella di domenica mattina. In questa manifestazione, il Comune è stato la barca, noi i remi. Tutti per  una Canelli migliore!

CARLO GONZAGA DUCA DI NEVERS E IL COLONNELLO TAFFINIL’assessore Aldo Gai: «Buona la frequenza con oltre 40.000 presenze, due belle battaglie, buon livello dei menù delle osterie e taverne, mirabilmente seguite dal vivandiere Luigi Bera. Qualche piccola pecca, immancabile con così tanta partecipazione.

BANCHETTOBANCHETTOPrestigioso il banchetto della vittoria. La nuova coreografia, nelle sfilate dei numerosi gruppi, è stata apprezzata da tutti, grazie ai bravissimi della compagnia teatrale ‘Acerbi’. Tra i molti ringraziamenti, uno in particolare ai Militari dell’Assedio e un caloroso fraterno saluto al duca di Nevers, Dedo Fossati, nicese, cittadino onorario di Canelli, alla sua ventiduesima e ultima comparsa nel personaggio del ‘Duca di Nevers’.»

I VINCITORI DELLA CARRA 2013La carra: una disfida ad alta tensione. Tra le novità di questa edizione, la partecipazione alla “disfida della carra” di Cerreto Guidi, rappresentata da forzuti pingitori che bene hanno figurato, dando del filo da torcere ai nerboruti macedoni locali, che da diverse edizioni dominano la gara.

La disfida 2013, che ha visto soffrire sia i partecipanti che il pubblico, molto coinvolto (in prima linea, gli amici e i familiari dei macedoni), è iniziata con la gara fra la squadra di Canelli formata da donne, “le super chicche”, contro quella di Costigliole d’Asti. Ma la squadra in rosa, dopo una strenua lotta, ha dovuto soccombere.

Si sono quindi misurate la squadra del Barone “La Cerchia” di Castagnole Lanze con quella di Cerreto Guidi che è riuscita letteralmente a piegarla, anche se è stata la squalifica a penalizzare la quadra di Castagnole. Quindi si sono viste scintille tra la squadra di Moasca, rappresentata con consapevole superiorità dai macedoni dell’associazione Ponte di Pietra, e quella di Montegrosso. Successivamente ha avuto la meglio la squadra di San Marzano contro quella di Calosso.

Le semifinali, combattutissime, hanno visto prevalere dapprima Cerreto Guidi su Costigliole e quindi Moasca su San Marzano.
La finale ha assicurato il terzo posto alla squadra di Costigliole, vittoriosa su San Marzano (cui dunque è andato il quarto posto), mentre dopo una prima manche a favore di Cerreto Guidi contro Moasca, la seconda manche e la ‘bella’ hanno decretato la definitiva vittoria della squadra di Moasca, cui è andato il primo premio. Ancora una volta i macedoni hanno trionfato in mezzo ad un pubblico di accesi tifosi.

www.assediodicanelli.it

,