“Nati al cubo” coi suoi prototipi al Salone Internazionale del Mobile di MIlano

IL GRUPPO DI "NATI AL CUBO"Di ritorno dal Salone satellite, parte sperimentale del Salone Internazionale del Mobile di Milano Fiere (9 – 14 aprile) a cui l’Associazione “Nati al cubo” ha potuto prendere parte dopo essere stata selezionata  dalla Marva Griffin Wilshire, l’architetto Alberto Barbero, è raggiante. «Siamo stati chiamati al più importante evento del mondo del designer, cui si poteva partecipare solo con prototipi, riservato ai disabili sotto i 35 anni. Noi abbiamo partecipato con due realizzazioni, la sedia “Ordalia sintesi”, disegnata da Andrea Amelio (20 anni), e il “Tavolo da luce”, disegnato da Michele Barbero (35 anni) e Giovanni Belletti (25 anni)».

Al Salone, con te chi c’era? «Oltre ad Alessandro Rizzoglio, Egle Orsi, Massimiliano D’Assaro, Stefania Fo, sono stato sempre in compagnia, di tanti canellesi e, a turno, dei protagonisti dell’avventura: dodici ragazzi di ‘Nati al cubo’: Michele Barbero, Paolo Poma, Valerio Bussi, Valentina Bottaro, Francesca Franzon, Andrea Amelio, Claudio Barbero,  Monica Pagliarino, Monica Revello, Daniele Cerruti, Giovanni Belletti e Nicolò Fausone».

Cosa avete portato a casa? «Siamo stati coinvolti in un’atmosfera strana,  incredibile dove si sentiva e si tagliava l’amicizia che ci ha permesso di farci molti amici da tutto il mondo.
Un’avventura indimenticabile. Siamo partiti senza vedere alcun futuro, siamo ritornati carichi di prospettive. Una cosa ha conquistato tutti: vedere quei lavori belli e funzionali. Sembrava arrivassero da un altro mondo, come se uno sfigato ti spiegasse  come stare al mondo. I disabili attingono da un codice che non è omologato, il che costituisce anche una vera risorsa».

Tanti amici e tanti complimenti? «Molti i complimenti ricevuto da personaggi di livello mondiale come il direttore della galleria di New York, la  più importante del mondo, come il presidente onorario del museo nazionale di Architettura coreana, il direttore della galleria ‘Art Brut di Torino dove espongono solo persone con problemi, il blogger ‘Visionary Users Wevux,  che, citando ‘Nati al cubo’, ha parlato di “Coraggio creativo, uno dei migliori del Salone satellite, anche per il fondo sociale che potrebbe derivare dall’eventuale guadagno dalle royalty”.

Ma abbiamo avuto anche moltissimi contatti, circa settecento. I più interessanti con il Brasile, Cina, Ucraina e Russia. Le potenziali collaborazioni sono state una quarantina. Una collaborazione l’abbiamo già avviata con l’ingegnere egiziano Shereef. A. Hady della Mohm. Molto interessante è stato il contatto con la coordinatrice del progetto europeo della disabilità, Leda Urbanucci, che ci vuole all’interno dell’organizzazione».

A proposito di eventuali royalty, avete già qualche idea? «Eventuali royalty serviranno per promuovere l’autonomia dei ragazzi. L’idea è di affittare, senza finanziamento pubblico,  una casa per i primi quattro dei sedici ragazzi  speciali del team ed installarvi un laboratorio».

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