Trasporto pubblico: raccolta firme e azioni eclatanti annunciate da Cavallero

ENRICO CAVALLEROSul problema del trasporto pubblico, Enrico Cavallero consigliere comunale di Costigliole scrive: «Lo scorso anno, dopo il taglio di dodici linee ferroviarie strategiche e fondamentali per la mobilita dell’intero territorio regionale, l’Assessore regionale  ai trasporti dichiarò “Non lasciamo nessun piemontese a piedi”.  Nonostante  queste rassicurazioni, dopo qualche mese,  ci fu  un drastico  taglio  al trasporto su gomma che, nella nostra Provincia, comportò una riduzione di circa 700.000 km.

Grazie agli enormi sforzi degli uffici provinciali e delle imprese di settore, venne comunque salvaguardato tutto il trasporto scolastico ma ci fu un duro dimensionamento di parecchie linee e l’eliminazione di  parecchie corse nelle ore serali e nei giorni festivi. Solo una  petizione avviata in extremis ha impedito il fermo totale dei trasporti nel mese di agosto. 

Per il 2013 le prospettive non sono migliori. La Regione ha già  comunicato che, con il nuovo bilancio, si dovranno tagliare altri 118 milioni di euro al trasporto pubblico, se l’intenzione sarà confermata, sarà messa a dura prova la tenuta del servizio. Queste scelte obbligheranno i gestori delle aziende di trasporto a sopprimere molte linee, anche quelle definite storiche verso i paesi principali, saranno così a rischio gli stipendi di centinaia di lavoratori, molti di loro perderanno il posto di lavoro, mentre gli utenti, sempre più alle prese con la crisi economica e l’aumento esponenziale dei carburanti, subiranno i disagi dovuti  alla mancanza di soluzioni alternative.

La linea Asti-Alessandria-Alba affidata al Consorzio Granda Bus, si trova sull’orlo del fallimento a causa dei mancati pagamenti degli arretrati per i servizi svolti negli anni 2011 e 2012 (circa14 milioni di euro), non meglio stanno le altre aziende più piccole che non hanno ancora ricevuto il saldo delle competenze per il 2012 e faticano a sopportare i costi del carburante e del personale.
Probabilmente chi annuncia nuovi tagli non sa che la mobilità è un diritto garantito che deve essere tutelato sopra ogni cosa.

Non si rende conto fino in fondo cosa voglia dire isolare diverse zone dell’Astigiano, interi paesi che rimarranno completamente senza autobus; si muoverà solo chi possiede un auto; i servizi saranno drasticamente ridotti anche per le scuole, alcune di esse non poranno più usufruire del trasporto. Per scelte politiche inopportune, Asti, a differenza di Alessandria e Cuneo, da qualche mese è rimasta senza esecutivo provinciale e senza assessorato competente che bene, negli anni passati, aveva rappresentato queste istanze, per questi motivi, nelle contrattazioni future, sarà fortemente penalizzata nelle decisioni e nelle scelte.

Quello che serve fin da subito è un coinvolgimento urgente di tutti gli amministratori dei nostri paesi interessando anche gli abitanti. In questi giorni nel Sud Astigiano ho già invitato gli utenti ad una nuova raccolta firme, se serve arriveremo anche ad azioni eclatanti per far comprendere alle istituzioni regionali e ai cittadini cosa significa non avere più servizi di trasporto sul territorio. Non sarà più accettabile che i nostri paesi, già fortemente sfavoriti in passato. debbano subire effetti ancora più penalizzanti.

Una rappresentanza di amministratori astigiani si riuniranno mercoledì 3 aprile, in assemblea a Torino con altri sindaci e presidenti di provincia, organizzazioni sindacali, tutte le aziende pubbliche e private che gestiscono in Piemonte i servizi di trasporto, le loro associazioni (astra/conservizi, anav) nonché le associazioni dei consumatori che hanno già intrapreso iniziative specifiche per lanciare un appello comune alla Regione Piemonte, affinché venga ripristinato l’utilizzo del Fondo Perequativo Nazionale già destinato al settore Trasporti.»

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