Il Vescovo di Acqui: “Accogliamo con gioia, con riverenza ed obbedienza il nuovo successore di Pietro”

Papa FrancescoIl vescovo della Diocesi di Acqui Mons. Pier Giorgio Micchiardi così ha commentato l’elezione del  successore di Benedetto XVI, Jorge Mario Bergoglio, argentino di origini piemontesi, gesuita, di 76 anni, che ha scelto il nome di Papa Francesco:
 
«Nell’anno 374, a Milano, viene scelto dal popolo, quale Vescovo, Ambrogio, che, in quel momento, esercitava il compito di governatore. Egli ricorderà la sua ferma resistenza a quella nomina inattesa, ma, a partire dal momento dell’ordinazione episcopale, la sua vita sarà caratterizzata da una dedizione totale alla Chiesa di Milano, che verrà chiamata, dopo di lui, “ambrosiana”.
 
La sua saggezza e il suo insegnamento sul contenuto della fede e sulla condotta cristiana lasceranno un’impronta incancellabile nella Chiesa universale, ma rimase in lui vivo il senso della sua Chiesa particolare, con la sua identità, con la sua tradizione, che egli concorrerà ad arricchire con le sue geniali iniziative pastorali.
 
Nell’opera e nell’affetto di Ambrogio sarà sempre presente e viva la Chiesa di Roma. Egli, ad esempio, celebrerà insieme ai martiri milanesi, Vittore, Nabore, Felice, Nazaro, Celso, Protasio e Gervasio, i martiri romani Lorenzo, Agnese e soprattutto Pietro e Paolo. Di Roma egli dirà che è la sede del maestro delle genti.
 
Più volte Ambrogio riconosce ed elogia il primato di Pietro, fondato sulla sua professione di fede nella divinità di Cristo. Di Pietro dice: “è pietra della Chiesa”; “dove c’è Pietro c’è la Chiesa”: un vincolo inscindibile lega la Chiesa a Pietro.
 
Spiegando il Simbolo degli Apostoli (“il Credo”), Ambrogio osserverà: “Questo è il simbolo accolto dalla Chiesa romana, dove Pietro, il primo degli apostoli, ebbe la sua sede, e dove portò l’espressione della fede comune”.
 
E sempre alla Chiesa di Roma Ambrogio attribuirà la prerogativa di essere luogo della “sacrosanta fede degli apostoli”, da cui “si diffondono in tutte le Chiese i principî che stabiliscono la venerabile comunione che le unisce”. Essa è la Chiesa che “sempre custodisce e conserva intatto il simbolo degli apostoli”.
 
Il chiaro pensiero di S. Ambrogio mette bene in evidenza la necessità del vincolo con la Chiesa di Roma e col successore di Pietro, per godere della comunione ecclesiale e per essere assicurati dell’autenticità della professione della fede cristiana.
 
Il pensiero di S. Ambrogio sul ruolo di Pietro e dei suoi successori è espressione della fede della Chiesa lungo i secoli. Il Catechismo della Chiesa Cattolica così si esprime: “Del solo Simone, al quale diede il nome di Pietro, il Signore ha fatto la pietra della sua Chiesa. A lui ne ha affidato le chiavi; l’ha costituito pastore di tutto il gregge” (n. 881)…. “Il Papa, il Vescovo di Roma e successore di Pietro, è il perpetuo e visibile principio e fondamento dell’unità e sia dei Vescovi sia della moltitudine dei fedeli. Infatti il romano Pontefice, in virtù del suo ufficio di vicario di Cristo e di pastore di tutta la Chiesa, ha sulla Chiesa la potestà piena, suprema e universale, che può sempre esercitare liberamente” (n. 882).
 
Alla luce di quanto sopra ricordato, accogliamo con gioia, con riverenza ed obbedienza il nuovo successore di Pietro, Papa Francesco.
 
Sotto la sua guida e in comunione profonda e sincera con lui vogliamo continuare il nostro cammino di cristiani, che intendono annunciare e testimoniare Gesù Cristo unico salvatore del mondo!»