>> Trovato morto giovane operaio in una vasca per la fermentazione del vino

D'ANDREA MASSIMOSarà eseguita nelle prossime ore l’autopsia sul corpo dell’operaio Massimo D’Andrea (che avrebbe compiuto 34 anni l’11 marzo), residente a Canelli in regione Secco 41, trovato morto questa mattina, martedì 19 febbraio, verso le ore 7, da Mario Cirio, uno dei tre attuali proprietari della ditta “Amerio Rocco”, una delle case vinicole di Canelli (in via Soria 21), all’interno di una cisterna di 50 ql per la fermentazione del Moscato, dove si era introdotto per pulire da solo il filtro, nella cantina dove lavorava da una decina d’anni.

Vasche per la fermentazione del vinoLa probabile causa del decesso è dovuta alle esalazioni di azoto. A Sandrino Soria, ex proprietario della ditta, l’ultimo con il quale aveva parlato, verso le ore 17 di ieri lunedì 18 febbraio, aveva detto: “Ho un lavoro ancora di un quarto d’ora e poi avrei finito.” “Era un bravo ragazzo, – ha aggiunto commosso – di una brava famiglia. Non diceva mai di no, era sempre disponibile e non gli faceva paura il lavoro”. “La cosa strana – ha  rilevato infine – è che sia stata trovata la gomma dell’idropulitrice attaccata all’autoclave e la vasca pulita.”

Nessuno si era poi preoccupato del suo mancato rientro a casa perché viveva da solo, a Calosso, nella bella cascina sulla Piana del Salto, di recente acquistata. I genitori Vito, 61 anni,  e Giuditta Mecca, 57 anni, non si sono allarmati perché non aveva orari rigidi.  I carabinieri, subito avvertiti,  insieme ai vigili del fuoco accorsi, hanno potuto solo constatarne l’avvenuto decesso. Sul posto sono intervenuti anche il medico legale e i tecnici dello Spresal (Servizio Prevenzione Sicurezza Ambienti di Lavoro delle A.S.L piemontesi). Oltre ai genitori e al figlioletto di 5 anni Thomas, lo piangono i due fratelli maggiori Antonio, 36 anni, e Vincenzo, 40 anni. La data del funerale non è ancora stata fissata. Il rosario sarà recitato mercoledì 20 febbraio, alle ore 20 circa, nella chiesa di San Leonardo, a Villanuova di Canelli.

A Canelli, un’analoga tragedia, connessa con la pulizia di una vasca per la fermentazione del vino, si era verificata una ventina di anni fa, quella dei due fratelli Bosticardo, di cui uno era tragicamente morto e l’altro era stato salvato in extremis.

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