>> La G.S.L. ha chiesto la mobilitazione volontaria di 43 dipendenti

La S.G.L., nota fabbrica multinazionale di macchine da caffè ad uso domestico con sede principale  a Castelnuovo Calcea, in regione Opessina, arrivata a contare fino a 130 dipendenti distribuiti su altri due stabilimenti (San Marzano, Montaldo Scarampi già chiuso nel 2008), sta vivendo momenti pesanti. Nel 2009 aveva già cominciata la  Cassa integrazione straordinaria a rotazione, per gli operai. Nel 2011 alla Cassa sono stati aggiunti anche gli impiegati.

La forma di ammortizzatore sociale è continuata fino alla fine del 2012, quando l’azienda ha chiesto la mobilità volontaria (‘licenziamento’) per 43 dipendenti (23 operai e 20 impiegati) che è iniziata giovedì 24 gennaio 2013, dopo l’accordo sindacato-azienda stilato nella sede dell’Unione industriale, ad Asti. Come da accordo, l’azienda è disposta, da gennaio a marzo, a concedere un incentivo  all’esodo, consistente in una somma che verrà ridotta da aprile a fine ottobre.

Se il consistente numero dei 43 esuberi  sarà raggiunto, la mobilità verrà chiusa. Altrimenti,  come previsto da accordo, l’azienda procederà per legge, ovvero sarà lei a decidere chi licenziare. La situazione è molto complicata e delicata anche perché la paura nei dipendenti e loro familiari di un peggioramento della situazione occupazionale è molto viva, con un impatto socio economico molto pesante sulla zona. I dipendenti per lo più arrivano da Nizza Monferrato, Castelnuovo Calcea, Canelli, Mombercelli e Asti.

 

 

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