>> On. Fiorio (PD) sull’ex ACNA di Cengio: vanno definiti i risarcimenti per i danni ambientali

Nel corso dell’esame parlamentare del decreto legge sul risanamento ambientale della città di Taranto il deputati piemontesi del PD Fiorio e Lovelli hanno presentato all’attenzione del governo specifici ordini del giorno riguardanti la situazione produttiva e occupazionale degli stabilimenti del gruppo ILVA in Piemonte e la prosecuzione delle bonifiche ambientali nei siti di interesse nazionale (SIN) piemontesi.

“E’ necessario che il Governo ponga attenzione su alcune questioni di rilievo che interessano la nostra Regione e sulle quali gli interventi non dovranno mancare. Oltre a monitorare la situazione produttiva e occupazionale degli stabilimenti ILVA piemontesi (gruppo RIVA) di Novi Ligure (AL), Racconigi e Lesegno (CN) che, insieme a Genova Cornigliano, costituiscono un tassello fondamentale della filiera produttiva dell’acciaio, essenziale per l’industria nazionale, il Governo deve garantire la continuità degli interventi di bonifica a Casale Monferrato, dove la tragedia dell’amianto ha causato migliaia di vittime , e dell’area ex Ecolibarna di Serravalle Scrivia, dove è sempre incombente il rischio di compromissione delle falde acquifere in tutto il territorio della Valle Scrivia.

C’è poi l’annosa questione dell’ex ACNA di Cengio, per la quale vanno definiti i risarcimenti per i danni ambientali in tutta la Valle Bormida. E’stato approvato in aula un ordine del giorno a prima firma Fiorio che è ritornato sulla questione facendo il punto della situazione e chiedendo al Governo di dare seguito alla pratica di risarcimento del danno che deve essere pagata da Eni-Syndial. Fiorio aveva già posto la questione in un’interrogazione urgente un anno fa all’indomani delle dichiarazioni fatte dal precedente Ministro all’Ambiente Stefania Prestigiacomo riguardo la chiusura della bonifica.

Il deputato Fiorio fa sapere che vi sono stati alcuni incontri per ora informali tra Regione Piemonte, Regione Liguria e Ministero, ma si tratta solo di incontri informali che per ora non hanno ancora definito il percorso. Stando alle dichiarazioni del Ministro Clini il Governo è per chiudere il tema del risarcimento delle arre inquinate da Eni in modo singolo e non attraverso una transazione unica come richiesto dall’azienda. La quantificazione non è certa, ma si aggira intorno a qualche decina di milioni di euro il cui 75% spetterebbe, come previsto dagli accordi precedenti, alle terre piemontesi.

Il deputato Fiorio ha chiesto ed ha ottenuto in aula che si proceda attraverso un’ampia condivisione dei progetti che veda partecipe la valle. “Dobbiamo assicurare la massima trasparenza e la partecipazione a progetti di crescita della Valle Bormida, per questo motivo ho chiesto al Ministro Clini di partecipare ad un incontro pubblico nella zona come richiesto dai Sindaci. Sono convinto che quella valle è in grado di stabilire quali sono i progetti di rilancio su cui puntare. In un momento di difficoltà come questo quelle risorse sono fondamentali per mettersi alle spalle la tragedia di quell’inquinamento che ha segnato in modo drammatico la vita dei cittadini della valle Bormida”.

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