>> Cancellato dal Governo Monti l’ospedale della Vallebelbo

La Casa della Salute di Villanova d’Asti non si farà e l’ospedale della Vallebelbo non sarà un ospedale. Lo ha affermato il ministro della Salute, Renato Balduzzi, a seguito di un’interrogazione del parlamentare astigiano Roberto Marmo che, nel question time di mercoledì 1 agosto, aveva chiesto all’esponente del Governo Monti se il ministero stesse seguendo il piano di riordino dei servizi sanitari in carico alla Regione Piemonte.

Ha dichiarato Marmo: «Devo ringraziare il ministro Balduzzi per aver fatto chiarezza, una volta per tutte, su temi annosi e delicati della Sanità astigiana. Chiarezza che gli enti locali non sono riusciti a fare neppure in questi ultimi mesi. Le parole del ministro sono inequivocabili. Balduzzi ha dichiarato che, secondo la visione della Regione Piemonte, la Casa della Salute di Villanova non si farà. Al suo posto sarà ristrutturato il presidio sanitario locale, già esistente, che dovrebbe dare gli stessi servizi a costi inferiori. Sta di fatto che un progetto preventivato è stato cancellato.

Ma la cosa più deflagrante per la Sanità astigiana – ha detto Marmo -, è la cancellazione dell’ospedale della Vallebelbo. Il ministro, infatti, ha riferito che “non sarà un presidio ospedaliero”, ma una struttura più simile ad un Cap, cioè un centro di assistenza primaria, una sorta di Casa della Salute, quindi, con una parte di degenza “post acuzie”. Insomma un poliambulatorio con letti. Dopo decenni spesi a parlare del futuro dell’ospedale della Vallebelbo, sul cui altare sono state sacrificate strutture efficienti e moderne, come la Fisiastria di Canelli, rasa al suolo da decisioni bipartisan prese all’epoca della giunta regionale di centrosinistra retta da Mercedes Bresso, scopriamo, tramite il ministro Balduzzi, che nel piano regionale quell’ospedale non è più un ospedale. Mi piacerebbe sapere che pensano di questo ennesimo colpo alla Sanità di Asti e provincia i colleghi parlamentari astigiani, ma anche quelli che fanno politica in Regione, in Provincia e nei consigli comunali».

Marmo, infine, auspica la convocazione di un forum sul futuro della rete sanitaria pubblica nell’Astigiano alla luce delle dichiarazioni del ministro Balduzzi. «Per chiederci dove stiamo andando – spiega il parlamentare astigiano – e se non sia il caso – annota – di ripensare a tutto quello che gira attorno alle sedi ospedaliere a cominciare dai collegamenti. Quando, infatti, il ministro Balduzzi dice che vicino alla Vallebelbo c’è un grande e moderno ospedale, quello di Asti, non può sapere che spesso, per mancanza di una valida tangenziale, le ambulanze devono fendere con fatica il traffico cittadino; non può sapere che una parte della Vallebelbo gravita sui nosocomi di Acqui Terme e Alessandria, perché più agevolmente raggiungibili rispetto ad Asti; non può sapere che Canellese e Nicese sono rimaste le uniche aree industriali della provincia di Asti, ad alto rischio infortuni e che, in mancanza di strade veloci, necessiterebbero di una struttura di medicina d’urgenza e non solo di un punto di primo soccorso dove il personale lavora con abnegazione per garantire assistenza ai cittadini»

Il video del quetsion time con le risposte del ministro Renato Balduzzi sono visibili sul blog: www.robertomarmo.com e sulla pagina Facebook: https://www.facebook.com/roberto.marmo.12

,