>> In attesa delle 400 candeline, l’Assedio supera le previsioni

Un Assedio ridimensionato, più semplice, ma con interessanti novità. Proprio come si conviene con la crisi economica che si registra anche nel nostro territorio. In attesa del 2013, quando si festeggeranno i quattrocento anni esatti dall’evento storico.

Nella due giorni che ha tranquillamente raggiunto i 35 gradi, pare siano girati meno ‘assediati’. Comprensibile, visto il gran caldo e la minore disponibilità in ‘testoni’ (erano solo due le osterie con menù secentesco, completo, a 22 euro). Per Mauro Ferro, del cambio moneta, il maggior numero dei partecipanti si è registrato soprattutto nelle due serate: il sabato per le cene e la battaglia in notturna e la domenica per gli spettacolari e scenografici (con sfondo il castello)  fuochi.

Troppo vuoto il pomeriggio del sabato (tra la battaglia delle ore 17 e quella delle ore 22 nei prati Gancia) e del pomeriggio di domenica, tra la disputa della Carra, alle ore 17, fino ai fuochi pirotecnici delle ore 23.

Certamente, meno spettatori in costume seicentesco, ma più famiglie con tanti bei bambini. Numerosi gli stranieri, in particolare, spagnoli, francesi, inglesi, norvegesi. Più numerosi e selezionati i gruppi (40) scesi in campo. Un particolare plauso al folto e ben preparato gruppo dei tamburini di Canelli e al Camper Club La Granda (150 camper, 13^ partecipazione) che ha preso parte con 70 ‘popolani’, in costume, a ben rappresentare i  canellesi combattenti e vincitori.

Molto curata la sicurezza,  i controlli, numerosi e ben distribuiti i servizi igienici e minor numero di fucilate e cannonate. Meno fracasso, anche per vincere. Esuberanza contenuta da parte dei tanti giovani che hanno sfogato la loro vivacità senza trasbordare. All’una e trenta, tutti a nanna.

Simpatici gli intrattenimenti durante  la due giorni “a ferro e fuoco”, lungo le strade, durante i pranzi e le cene, con esibizioni di musici e attori. Secondo Mauro Ferro, presidente Fidas, l’associazione incaricata del cambio degli euro in ‘testoni’, sono circa 30 mila gli euro cambiati nelle tre casse di cambio (due più funzionali e accoglienti oltre che più sicure in piazza Cavour e in via G.B. Giuliani, la terza a Villanuova). A conferma anche di una più ampia partecipazione alla manifestazione, rispetto alla scorsa edizione.

Alla fine della battaglia campale nei prati Gancia, una foto ricordo ha immortalato il Principe Sergio di Jugoslavia (terzogenito della principessa Maria Pia di Savoia, figlia di re Umberto II e del principe Alessandro Karageorgevic), circondato dai suoi fedelissimi, che si è profuso nel suo ruolo.

La figura storica del Duca Carlo Emanuele I di Savoia è stata brillantemente interpretata dall’attore ventiseienne astigiano Alberto Brosio che si è tanto divertito da promettere di partecipare alle prossime edizioni.

Si è diffusa la voce che questa sia l’ultima partecipazione alla rievocazione da parte del grande  Dedo Fossati, nemico storico dei canellesi “Duca  di Nevers”, che ha animato alla grande tutte le ventun  edizioni dell’Assedio. Difficilmente sostituibile.

Il tutto è stato, lodevolmente ripreso e  trasmesso da Rai tre.

Ved.  www.assediodicanelli.it

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