>> Finanziamento ai partiti: l’on. Roberto Marmo propone una pausa di riflessione

Roberto Marmo, deputato al Parlamento e componente della Commissione Bilancio, interviene a proposito del finanziamento ai partiti:

«Le recenti inchieste giudiziarie che hanno colpito PD e Lega Nord, e la bocciatura del nostro sistema di finanziamento dei soggetti politici contenuta in un rapporto del Consiglio d’Europa, pongono l’esigenza di rivedere le disposizioni che regolano l’utilizzo dei fondi pubblici destinati ai partiti a vario titolo. Da ciò che sta emergendo, è chiaro che non siamo dinanzi a casi isolati di presunte appropriazioni indebite e di probabili truffe ai danni dello stato, ma di uno tsunami che sta travolgendo il sistema politico italiano, tanto da minarne le fondamenta in maniera piuttosto preoccupante.

Data la delicatezza della situazione il Parlamento ha il dovere di intervenire sforzandosi di trovare soluzioni normative ampiamente condivise e capaci di affrontare quella che si va profilando come una vera propria emergenza morale. L’iniziativa di elaborare un ddl, assunta congiuntamente dai partiti che sostengono il Governo, va pertanto nella direzione giusta e denota, anche in questo caso, un grande senso di responsabilità. Bene, dunque, se giungeremo a varare in tempi rapidi delle norme che introducono la certificazione dei bilanci, l’introduzione di sanzioni per la violazioni delle disposizioni sull’ utilizzo delle risorse e il coinvolgimento di organismi di controllo sull’ operato dei partiti.  Tuttavia non bastano regole restrittive, e non è sufficiente modificare la legislazione attuale prevedendo una serie di pur auspicabili controlli da parte della Corte dei Conti o di un’eventuale apposita Authority da costituire.

Le classi dirigenti più illuminate e più lungimiranti non possono esimersi dal promuovere la contestuale apertura di una fase di riflessione sulla natura dei soggetti politici italiani. Occorre interrogarsi, infatti, sulla compatibilità della condotta dei nostri partiti con l’idea che ne avevano i nostri Padri costituenti e dalla quale è scaturita la stesura dell’articolo 49 della Costituzione. E’ evidente che l’obiettivo che occorre porsi è quello di rifondare il nostro sistema politico dotandoci di soggetti politici realmente democratici al loro interno, capaci di selezionare una classe dirigente adeguata alle esigenze dei nostri tempi, capaci di costruire il futuro delle nuove generazioni e tanto lungimirante da scommettere sulla formazione dei propri quadri dirigenti. Se la classe politica italiana non sceglierà di imboccare il sentiero del cambiamento, sostenendo la rifondazione del sistema partitico del nostro Paese, non ci sarà alcun provvedimento normativo, per quanto innovativo ed efficace esso sia, capace di ridare dignità alla politica italiana. E’ questa la sfida che ci attende e per la quale vogliamo spenderci in questo ultimo anno di legislatura.»