Ad Alba, butti una cicca di sigaretta per terra? Corri il rischio di pagare una sanzione fino a cento euro.
E’ quanto si legge nella campagna Tolleranza zero, ambiente 100, contro i mozziconi di sigaretta del sindaco Maurizio Marello che punta ad incrementare la positiva tendenza dei turisti e spendere meno degli attuali 700 mila euro annuali per la pulizia delle strade. Infatti, togliere le cicche dalle strade, specialmente quelle pavimentate in porfido, comporta l’aspirazione con non pochi guai e costi alla comunità. Pertanto, con l’ordinanza del sindaco, i Vigili, anche in borghese, intensificheranno i controlli e i titolari di pubblici esercizi saranno obbligati a posizionare, davanti alle proprie utenze, adeguati posacenere.
Oltre al decoro e al risparmio, risulta che le cicche sono pericolose per ambiente e salute quanto i rifiuti industriali. Accendere una sigaretta significa immettere nell’ambiente un’infinità di sostanze chimiche ad azione irritante, nociva, tossica mutagena e cancerogena.
I primi dati sugli inquinanti che vengono dispersi nell’ambiente erano stati presentati, in un convegno a Roma nel gennaio 2010, dagli esperti dell’Enea: 195 milioni di cicche di sigaretta gettati via dove capita ogni giorno in Italia (per un totale di 72 miliardi l’anno). Secondo i calcoli, le cicche gettate via nel mondo dagli 1,5 miliardi di fumatori siano 4,5 milioni di miliardi ogni anno, pari a 845 mila tonnellate. Complessivamente contengono 7.800 tonnellate di agenti chimici pericolosi. Le cicche inquinerebbero anche il mare: nel Mediterraneo rappresenterebbero il 40% dei rifiuti, contro il 9,5% delle bottiglie di plastica, l’8,5% dei sacchetti di plastica, il 7,6% delle lattine di alluminio.
Ma da uno studio recente dell’Enea, condotto in collaborazione con l’Ausl di Bologna, la situazione risulta molto più drammatica: in Italia ci sarebbero 13 milioni di fumatori che, mediamente, consumano 15 sigarette al giorno con 72 miliardi di cicche all’anno, per un totale di 324 tonnellate di nicotina disperse nell’ambiente.