>> La sottozona Canelli del Moscato d’Asti docg sarà presentata al 46° Vinitaly

L’“Oro di Canelli”, il Moscato d’Asti docg, da poco tempo declinato nella prestigiosa denominazione di “Canelli”, verrà presentato lunedì 26 marzo, alle 11,30 nell’area congressi del Vinitaly di Verona, nonostante che la recente sentenza del Tar del Lazio sospenda di fatto le tre sottozone del Moscato d’Asti docg di Canelli, Strevi e Santa Vittoria d’Alba. In attesa che il ricorso presentato dalla Regione Piemonte renda loro giustizia,  l’anteprima nazionale del Moscato d’Asti docg “Canelli” sarà introdotta dagli interventi del sindaco di Canelli Marco Gabusi, dal suo consigliere delegato all’Agricoltura Piercarlo Merlino e da alcuni produttori dell’Associazione Moscato di Canelli.

Un cru di grande pregio, che restituisce alla città il marchio che le compete. Dopo ventidue anni di lavoro incessante, grazie all’apporto costante dei produttori, dell’Amministrazione comunale e dell’associazione Produttori Moscato di Canelli, la prestigiosa sottozona “Canelli” è infatti entrata ufficialmente nel disciplinare di produzione a riconoscere la paternità di quest’uva e del suo vino.

Le prime bottiglie di Moscato d’Asti docg “Canelli” sono in produzione dalla vendemmia 2011, sul mercato dalla primavera del 2012. Ventidue i Comuni che, attraverso regole molto rigorose imposte dal nuovo disciplinare di produzione, possono fregiarsi di questo appellativo.

Vino delicato, sapore dolce e fruttato, coltivato sulle colline candidate a Patrimonio dell’Umanità, dal profumo inconfondibile e dal gusto assolutamente unico, il Moscato d’Asti docg è il vino da dessert più conosciuto ed apprezzato. Grande il successo internazionale che sta riscuotendo: nel 2011 ne sono state vendute oltre 20 milioni di bottiglie. Sottozona Canelli docg (D.M. 21/11/2011 – G.U. n.281 del 2/12/2011)

Zona di produzione: in provincia di Cuneo: l’intero territorio dei Comuni di Camo, Castiglione Tinella, Cossano Belbo, Mango, Neive, Neviglie, Rocchetta Belbo, Serralunga d’Alba, S. Stefano Belbo, Treiso, Trezzo Tinella e le frazioni di Como e San Rocco Seno d’Elvio del Comune di Alba; in provincia di Asti: l’intero territorio dei Comuni di Calamandrana, Calosso, Canelli, Cassinasco, Castagnole Lanze, Coazzolo, Costigliole d’Asti, Moasca, San Marzano Oliveto e la porzione di territorio sito sulla sinistra orografica del fiume Bormida del Comune di Loazzolo. Base ampelografica Moscato d’Asti: Moscato Bianco o “di Canelli” Norme per la viticoltura – la forma di allevamento è quella tradizionale a controspalliera con potatura a Guyot a vegetazione assurgente; – i nuovi impianti e reimpianti devono avere una densità minima di 4.000 ceppi/Ha; – è consentita l’irrigazione di soccorso; – la resa massima di uva in coltura specializzata e il titolo alcolometrico volumico minimo naturale devono essere di 9,5 t/Ha e 11,00% vol. (8,5 t/Ha e 11,50% vol. con menzione “Vigna”); Norme per la vinificazione e l’etichettatura – le operazioni di vinificazione, affinamento, invecchiamento ed imbottigliamento devono essere effettuate nella zona di produzione; – per il vino a Denominazione d’Origine Controllata e Garantita “Moscato d’Asti” sottozona Canelli è obbligatoria l’indicazione dell’annata di produzione delle uve.

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