>> Cia di Asti: La manovra “Salva Italia” affossa tutta l’agricoltura

E’ stato un vero e proprio “grido di dolore” quello che il presidente provinciale della Cia di Asti, Dino Scanavino (anche vicepresidente nazionale della Confederazione) ha lanciato, lunedì 23 gennaio, a San Marzano Oliveto (Agriturismo La Viranda) durante la conferenza stampa di inizio anno della Confederazione. A provocarlo le conseguenze negative che certamente si abbatteranno sul comparto agricolo con l’applicazione delle norme contenute nel cosiddetto “Decreto Salva Italia”, convertito in legge poche settimane or sono.

“Su un’annosa situazione di grave disagio economico di numerosi settori agricoli – ha affermato Scanavino – arrivano ora tassazioni e imposizioni fiscali che rischiano fortemente di far chiudere un numero incalcolato di aziende agricole con tutti i drammatici effetti collaterali che un evento del genere comporterebbe”.

“Gli esempi della Sicilia sono da evitare – ha proseguito il presidente provinciale della Cia – ma è necessario che tutti i cittadini si rendano conto che le imposizioni fiscali previste dal decreto sono del tutto insopportabili per la stragrande maggioranza delle nostre aziende agricole. Una situazione che rischia di far scomparire attività che da sempre producono cibo sano e genuino per la popolazione e costituiscono un imprescindibile presidio per la salvaguardia dell’ambiente”.

Scanavino (al cui fianco erano numerosi dirigenti della Cia astigiana: il vicepresidente provinciale Alessandro Durando, il direttore Mario Porta, i responsabili di zona Marco Pippione, Salvatore Seminara, Lorenzo Giordano, Barbara Pastorino, Samuel Picazzi e Valter Patelli) ha poi elencato i punti ritenuti “inaccettabili” della manovra e di cui si chiede una rapida correzione nelle prossime settimane: quello, più pesante, che è l’applicazione indiscriminata dell’Imposta Municipale sugli immobili (IMU) anche ai terreni e fabbricati agricoli produttivi ma subito dopo ci sono l’aumento delle aliquote contributive a carico dei lavoratori autonomi, l’eliminazione di alcune agevolazioni riservate ad aree montane e svantaggiate, e l’aumento delle accise sui carburanti che comporta un’immediata crescita del costo del cosiddetto gasolio agricolo. “A fronte di tutti questi rincari – ha aggiunto Scanavino – non è allo studio alcuna misura che attenui queste imposizioni nella cosiddetta “legge crescita” in via di elaborazione in Parlamento, né provvedimenti che sostengano lo sviluppo dell’agricoltura la quale dovrà scontare tra breve anche una sostanziale riduzione degli aiuti della Pac”.

Un quadro, dunque, a dir poco drammatico a cui si aggiungono anche problemi irrisolti di natura locale come il progredire della flavescenza dorata nei vigneti del sud Piemonte, la fallimentare gestione degli Ambiti Territoriali della Caccia (con il proliferare di ungulati e l’aumento dei danni provocati alle colture agricole) e, per l’area che fa riferimento al capoluogo della provincia, l’irrisolta situazione dei produttori di ortofrutta che il Comune di Asti intende sfrattare dalla loro naturale sede dell’Ortomercato di corso Venezia.

Sostegno all’iniziativa della Cia, pur con diverse motivazioni, è stato dato dai tre parlamentari intervenuti all’incontro stampa (gli onorevoli Massimo Fiorio del Pd, Sebastiano Fogliato della Lega Nord e Roberto Marmo del Pdl) che hanno tutti convenuto sulla necessità di individuare correttivi alle recenti disposizioni governative, mentre preoccupato per le conseguenze delle decisioni romane è parso l’assessore provinciale all’agricoltura, Fulvio Brusa che ha evidenziato i grandi rischi cui va incontro il comparto (“qui lievitano tutti i costi ad eccezione dei prezzi agricoli”). Per quanto riguarda la sempre più difficile situazione dei vigneti colpiti da Flavescenza Dorata, lo stesso Brusa ha annunciato l’avvio di una importante ed innovativa sperimentazione in alcune zone dell’Astigiano da cui si attendono risultati quanto meno incoraggianti.

A conclusione dell’incontro l’annuncio di una grande manifestazione, aperta a tutti i cittadini, che la Cia del Piemonte organizzerà venerdì 3 febbraio a Nizza Monferrato, il cui sindaco, Flavio Pesce, era presente a San Marzano Oliveto per testimoniare ufficialmente il sostegno all’iniziativa, allo scopo di sottolineare, come peraltro già promosso da tempo attraverso i principi della “Carta di Matera” sottoposto ai sindaci di tutta Italia l’importanza dell’agricoltura e la necessità che il settore sia salvaguardato e sostenuto in un concreto percorso di sviluppo e rilancio invece che penalizzato e vessato. Per l’occasione si svolgerà a Canelli la riunione della direzione regionale della Cia, alla presenza del presidente nazionale Giuseppe Politi che sarà successivamente protagonista dell’incontro pubblico di Nizza, in programma nel tardo pomeriggio al Foro Boario Pio Corsi.

(a cura di Paolo Monticone)