>> E’ morto l’imprenditore canellese Piergiorgio Robino

E’ morto, martedì 10 gennaio, a soli 61 anni (nato a Cuneo il 6 giugno 1950), il noto imprenditore Piergiorgio Robino, per tumore al fegato. Il decesso è sopraggiunto a Candiolo, noto centro per la cura del cancro, da dove la salma è giunta a San Marzano Oliveto (At), dove l’imprenditore risiedeva con la moglie Marie e con il figlio Nicolò, 22 anni, studente d’ingegneria a Pavia.

Il funerale si è svolto, giovedì 12 gennaio, alle ore 14.45, nella chiesa parrocchiale di San Marzano. Una folla numerosa, non potendo trovare posto all’interno della chiesa, gremiva la piazza antistante. Molti i dipendenti e gli imprenditori delle aziende canellesi e nicesi, a partire da quelli dell’azienda canellese Robino & Galandrino rimasti ‘orfani’ di un imprenditore così illuminato, molti i professionisti, i compagni del figlio Nicolò, i sindaci e gli amministratori dei Comuni limitrofi, dal sindaco di San Marzano Giovanni Scagliola, al sindaco di Canelli Marco Gabusi, agli ex sindaci di Canelli Oscar Bielli e Giuseppe Dus.

Al termine del funerale, celebrato dal parroco Andrea Benso, il corteo è proseguito alla volta di Canelli, dove è avvenuta la tumulazione. Su richiesta dei familiari del defunto, le offerte in ricordo del caro estinto saranno devolute all’istituto di ricerca contro il cancro di Candiolo.

Si era diplomato perito meccanico all’Istituto Tecnico San Secondo di Torino. In un suo profilo autobiografico, rilasciato qualche tempo fa a Vallibbt News, ricorda che  durante gli studi serali aveva fatto il fotografo per cinque anni viaggiando quotidianamente tra Alba e Torino. “Nel 1969 ho iniziato a lavorare – continua – presso  la Robino & Galandrino di Canelli e nel 1976 ne sono diventato socio. Nel 1990 ho fondato la Gaitec in società con la ditta Gai spa di Ceresole d’Alba di cui sono stato amministratore fino al 2000. Nel 2000 sono ritornato come amministratore delegato alla Robino & Galandrino con la proprietà del gruppo Guala di Alessandria.”

Era entrato nell’azienda enomeccanica di Agostino Galandrino (creata nel 1964) intorno alla metà degli anni Settanta, dopo aver lavorato come tecnico e manager in altre realtà. Nel 2000 Agostino Galandrino aveva ceduto l’azienda, produttrice di gabbiettatrici e capsulatrici, al Gruppo Tacchella.

Entusiasmo, impegno e curiosità, alcune tra le principali doti riconosciute da amici e collaboratori. Tra questi Flavio Carillo, responsabile della “Ts Divisione Packaging” azienda partner che Robino aveva contribuito a trasferire da Bologna a Canelli.

Carillo, che lo aveva sentito qualche giorno fa, ne aveva condiviso molte iniziative, anche politiche. Nel 2009 entrambi erano nella lista per Fogliati sindaco. Robino era stato nominato anche presidente dell’Osservatorio Attività Produttive Valle Belbo.

Gli è stato vicino fino alla fine anche l’amico nicese Alessandro Gioanola, presso la cui azienda di contatori, Piergiorgio aveva incontrato la giovane e bellissima Marie, svedese, che sarebbe diventata sua moglie. Gioviale, dai modi signorili e raffinati (che ha trasmesso anche al figlio Nicolò), non nascondeva la passione per le orchidee. Ma viene ricordato anche per le sue capacità imprenditoriali. Aveva presieduto per tre anni il Consorzio per la Formazione Per.Form di Asti all’interno dell’Unione Industriale (grazie a lui, da Consorzio di imprese Per.Form era diventato Società consortile). Ed era stato presidente del “Custumer club di Prismatec” distributore di software autodesk.

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