>> In attesa del riconoscimento Unesco si progetta un turismo a 360 gradi

Il comitato ‘Monferrato, Vigneto  d’Italia’,  nato lunedì 21 novembre, nei locali della ‘Casa dell’Asti’, ad Asti, ha già al suo attivo un protocollo d’intesa firmato da oltre 500 imprese astigiane, torinesi, alessandrine e savonesi che non hanno nessuna intenzione di rimanere estranee allo svilupparsi di avvenimenti di portata mondiale che, in qualche modo, girano attorno alle nostre colline.

Da più parti c’è chi intende portare il nostro turismo a livelli più imprenditoriali. Un turismo a 360 gradi, paesaggistico, enogastronomico, cultural artistico, spitual religioso, sportivo. E c’è più di un motivo per lasciarsi coinvolgere.

A cominciare dal fatto che nei giorni scorsi è stato presentato a Bruxelles il dossier di candidatura  a patrimonio dell’Umanità. Tutto fa pensare che, nella primavera 2012, possa arrivare il sospirato responso di una positiva valutazione finale dell’Unesco. In ogni caso resterà  la convinzione di una raggiunta coscienza dei cittadini e delle istituzioni sull’importanza di rispettare il paesaggio e le economie ad esso legate, oltreché la volontà di proteggerlo e valorizzarlo. Quindi, nel giro di pochi anni, c’è la convinzione che possano arrivare milioni di turisti.

L’attore Andrea Bosca, cantore – testimonial del vasto territorio delle colline di Monferrato – Langa e Roero, candidate all’Unesco, nel presentare l’articolato progetto culturale elaborato con l’attrice Elisa Galvagno, ‘Le colline  come vivo acciaio’,  ha dichiarato: “E’ importante che venga riconosciuta la bellezza della nostra terra, ma è altrettanto importante essere pronti ad accogliere la risonanza e l’attenzione che  questo può portare in tutti i campi da quello turistico a quello artistico. Nostro obiettivo è quello di realizzare uno spettacolo che possa circuitare  e contribuire a raccontare questi luoghi”.

Un altro evento di portata mondiale lo stanno preparando, sempre sotto casa nostra,  i Salesiani che, nell’agosto  2015, celebreranno, ufficialmente, il bicentenario della nascita del loro fondatore, San Giovanni Bosco, nato ai Becchi di Castelnuovo d’Asti, oggi  Castelnuovo Don Bosco.
“Al Colle don Bosco   – ha dichiarato don Egidio Deiana, vice rettore del santuario – arriveranno da tutto il mondo almeno quattro milioni di pellegrini. Dobbiamo riempire bene il loro soggiorno, lavorando insieme: soggiorni, ristoranti, aziende, cantine… Don Bosco ha portato per il mondo la mentalità imprenditoriale monferrina fatta di lavoro, etica e innovazione.  Riappropriamoci di questi valori.”
E ancora, non molto lontano da casa nostra, è in arrivo  l’Expo 2015 di Milano, un polo di attrazione  che, solo in sei mesi di apertura, porterà 33 milioni di turisti, di cui 16 milioni di stranieri.

Per Gianfranco Berta, ‘grappaiolo’ di Mombaruzzo, presidente  della ‘Strada del Vino Astesana, che nel turismo ci crede da sempre: “Noi abbiamo un paesaggio eccezionale e le aziende sono pronte da anni per accogliere turisti, cominciando  dalle strutture per l’ospitalità, alle sale per degustazioni, alle visite guidate. Dobbiamo imparare a lavorare in sinergia, privati, consorzi, istituzioni. Per rendere il Monferrato appetibile  bisogna offrire una contropartita: diventare partner  dei tour operator, magari regalando a visitatori e clienti  biglietti della fiera”.