>> Lotta alla flavescenza dorata della vite con i glucoumati

Per affrontare uno dei temi che maggiormente preoccupa i viticoltori piemontesi, la flavescenza dorata della vite, le componenti del mondo vitivinicolo (Coldiretti, Cia, Confagricoltura, Confcooperative, Vignaioli Piemontesi, Assomoscato e i Consorzi di Tutela Vini d’Asti e del Monferrato, Asti e Brachetto d’Acqui) convocate il 22 novembre dall’Assessorato all’Agricoltura della Provincia di Asti hanno dimostrato forte interesse per impostare una sperimentazione volta a innovare la strategia di lotta.

Il sistema d’azione proposto dal dirigente del Settore Agricoltura della Provincia di Asti Paolo Guercio, prevede l’impiego dei “glucoumati”, induttori di resistenza, che andrebbero ad agire in modo diretto sul fitoplasma e che hanno già fatto registrare risultati positivi nel controllo delle batteriosi delle drupacee. Non si tratta di un agro farmaco e non rilascia residui nella vegetazione e nel terreno. Opportunamente lavorati, agiscono sui vasi floematici delle piante, permettendo il passaggio della linfa elaborata.

Nel caso di piante infette, i fitoplasmi annidati nei vasi cribrosi impediscono il passaggio del nutrimento, provocandone la progressiva morte. I glucoumati  avranno il compito di ripulire i vasi, potenziare le difese endogene e permettere alla linfa elaborata di circolare liberamente. L’obiettivo è anche quello di “scudare” la vite dagli attacchi dello scafoideo, svolgendo la doppia azione di repellente e antifeeding per il fitofago (Scaphoideus titanus). I trattamenti previsti andranno ad agire sia a livello radicale attraverso la somministrazione delle sostanze nel terreno, sia a livello fogliare per una circolazione più repentina dei glucoumati all’interno del floema.

Giudizio positivo da parte dei presenti, tutti d’accordo a collaborare e unire le forze per tentare di risolvere uno dei problemi che maggiormente affligge i viticoltori piemontesi e che ha registrato una recrudescenza, oltre che l’attacco di quei vitigni che tradizionalmente si sono sempre rivelati più resistenti e tolleranti alla flavescenza dorata, come ad esempio moscato e nebbiolo.

“La disponibilità espressa da tutte le componenti del mondo vitivinicolo dimostra quanto sia vivo e sentito il problema della flavescenza dorata – sottolinea l’Assessore Fulvio Brusa –  La Provincia di Asti farà di tutto per trovare una soluzione a questa malattia. A breve ci sarà un nuovo incontro per delineare le linee programmatiche per portare a compimento le adeguate sperimentazioni, nella speranza di ottenere il più presto possibile dei risultati positivi”.

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