>> Bielli sul rimpasto di giunta: “Squadra che vince non si cambia”

A proposito di un eventuale rimpasto della giunta canellese, interviene anche il consigliere di minoranza Oscar Bielli (capogruppo di Pdl-Lega): «Siamo spesso portati a ricorrere  alla  metafora  calcistica. Come quando il sindaco Gabusi definì l’assessore Mo  un  “calciatore  senza  voto“. Oggi parliamo  di  rimpasti (in pratica  la  sostituzione di uno o più giocatori).

Certo anche in questo la  “marmorea scuola” avrà avuto la  sua influenza. Non si ricorda infatti Giunta  di Marmo (l’apparente graniticità è un ossimoro) che  non sia  stata  sgretolata, rifatta, snaturata senza  tenere  conto della  volontà popolare espressa col voto, spesso, con motivazioni affatto politico/ amministrative. Ma questa è un’altra storia e  ci porterebbe lontano e nel privato di  alcuni/e.

L’incapacità produttiva  di questa  amministrazione è sotto gli occhi di tutti. Si attendeva  l’ufficializzazione, che è arrivata. Ho sempre  riconosciuto al duo Marmo/Gabusi il merito di aver saputo mettere insieme una “buona squadra elettorale”  scordandosi che le elezioni si vincono per governare e non  per potersene vantare. Le  persone  sono state  scelte  e votate, ora dimostrino di aver  meritato la  fiducia.

Se escludiamo  qualche decina  di metri di  marciapiedi ( incarico peraltro revocato)  ed improponibili accessi  per i  diversamente  abili,    non vi è traccia  di  lavoro svolto. Certo il presidio del Belbo ( cassa  di laminazione), Scuola Bosca, Scuola G.B.  Giuliani, Unesco,  sottozona per il Moscato,  Manifestazioni ( per lo più impoverite  ed umiliate). Tutte  ereditate dalla o dalle precedenti amministrazioni ( carta  canta).

Le improvvisazioni ( per essere garbati ) palesate sul progetto piscina, sulla tentata vendita dell’ex Enel, sulla  vendita dell’ex scuola  del Secco costata  ben quattro delibere che si correggevano ed annullavano l’un l’altra, la “marmorea  ira“ contro la presunta incapacità della struttura  comunale, il  pesante  ritardo  nel dare  vita  ad un progetto di variante  al Piano Regolatore, la  cultura  del porco, il commercio coccolato a parole,   le politiche giovanili  inesistenti, l’insoddisfazione di chi, fuori e dentro il comune,  si è speso per questa  amministrazione,     sono  il termometro più  attendibile  del lavoro svolto (?).

Si diceva il rimpasto. Nella normalità lo si avvia a fronte  di una imprevedibile, inderogabile causa. Ma non mi pare questo il caso. Oppure rilevando e certificando l’inadeguatezza  della squadra, a suo tempo,  posta in essere. Contrariamente  a quanto potrebbe  apparire,   è un problema  di tutti.

Si parla di Vassallo assessore e di un giro di valzer sulle deleghe. E tutti quei giovani virgulti esibiti, sbandierati che hanno portato voti ed entusiasmo? Continueranno silenti a votare cose decise da altri? Non mi sono mai nascosto che chi governa oggi  debba  affrontare  enormi difficoltà.    Ma una volta “ “fotografata” l’inadeguatezza  di  una squadra che , evidentemente , si riteneva migliore,   si sarebbe potuta percorrere la strada  della responsabilizzazione di uno dei giovani  eletti. Oppure affidarsi ad un Esterno  di sicura esperienza in un settore ritenuto strategico e prioritario. Non so se serva un  “ inviato speciale” per quanto affidabile e  se  occorra  applicare  al Comune l’efficienza  di Poste Italiane.
Ma queste  sono semplici e, ritengo, inutili riflessioni. Un parlamentare e 50 teste  pensanti avranno sicuramente saputo delineare, per il meglio, i destini della nostra  gente.»

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