>> Vendemmia: intervista a Piero Montaldo, presidente regionale Unci Coldiretti

“Se non ci fossero stati gli stranieri, nelle nostre zone non avremmo neanche staccato l’uva”, apre l’intervista Piero Montaldo della cooperativa ‘Lavorare insieme’ di Canelli e presidente regionale cooperative UNCI (Unione Nazionale Cooperative Italiane) Coldiretti.

Ma quest’anno gli stranieri  sono stati molto meno numerosi?
“Si, in piazza o nei giardini  non si sono quasi nemmeno più visti. Nel 2010 a Canelli saranno arrivati almeno 150 / 200 stranieri. Quest’anno molto meno. Più nessun grosso problema. E questo perché la vendemmia è diventata troppo corta e cara.
Solo qualche anno fa,  la vendemmia    durava tre settimane: dapprima a Canelli e S. Stefano, poi nella zona di Valdivilla e Mango e da ultimo in valle Bormida. Ora in dieci giorni si è vendemmiato tutto il Moscato, dappertutto.
 E venire dalla Bulgaria, quattro giorni di viaggio, per dieci giorni di lavoro non conviene più”.

La vendemmia perché è più cara?
“Fino a qualche anno fa, la vendemmia era una festa, cui partecipavano, parenti, amici, clienti, e tutto finiva con una bella cena, in allegria. Ora non c’è più nulla della festa che si è trasformata in un incubo per tutti. Un brutto lavorare”.

Un brutto lavorare?
“Tutto è più concentrato e velocizzato. E’ un affanno per i controlli a tappeto che invece andrebbero svolti a maggio – giugno e non nei dieci giorni della vendemmia. Così quest’anno, i vendemmiatori sono addirittura mancati”.

Nonostante la decina di cooperative agricole solo a Canelli?
 “Si, anche noi siamo stati presi un po’ alla sprovvista. La decina di cooperative canellesi Busabren (presidente Bimbo Barbero, 200 soci circa), Ever Green (presidente Rivtgtowsci Borge, 100 soci), ‘Lavorare insieme (presidente Ilona Zahariev), Primavera (Atanasova Vera presidente, una sessantina di soci) e le altre hanno fornito sei – settecento operai che sono stati distribuiti in un territorio molto vasto, da Gavi a Moncalvo, e tutti richiesti nel breve volgere di pochi giorni”.

Nessun incidente?
“Che io conosca, non c’è stato nessun grosso problema, salvo qualche inconveniente dovuto a pochissimi vendemmiatori colti a lavorare in nero e forniti da qualche cooperativa fantasma”. Come fate ad avere così tanti soci nelle così tante cooperative canellesi?
“Le cooperative sono numerose anche nei dintorni: 3 a Nizza Monferrato, 2 a Calamandrana, 2 a S. Stefano Belbo, 2 a Cossano, 2 a Costiglione.
Per Canelli è ancora diverso perché la popolazione straniera residente al 31 dicembre scorso  era di 1742 persone: 1083 dalla non Europa dell’Unione (930 dalla Macedonia, 68 dall’Albania); 413 dall’Europa (268 dalla Romania, 118 dalla Bulgaria); 169 dall’Africa (136 dal Marocco); 63 dall’America; 43 dall’Asia.
Quindi i soci per le cooperative non sono mancati, anzi sono aumentati grazie alle numerose  richieste”.

E la decisione del Governo di colpire gli utili delle coop? 
“Noi delle cooperative di lavoro siamo marginalmente interessati, anche perché non produciamo utile.
Comunque,  andrebbe seriamente tenuto conto del ruolo economico e di ammortizzatore sociale che le cooperative stanno svolgendo.
Il sistema di impresa non lucrativa non distribuisce gli utili che restano destinati a riserva indivisibile, non divisi tra gli azionisti e destinati  agli investimenti”.

,