>> Scanavino: Gli Ambiti Territoriali Caccia non funzionano, commissariamoli

E’ crisi nei due ATC (Ambiti Territoriali della Caccia) astigiani. Lo ha in pratica riconosciuto anche l’assessore provinciale all’agricoltura Fulvio Brusa in una recentissima dichiarazione alla stampa. La cosa non fa che confermare quanto aveva adombrato la Cia di Asti qualche settimana fa quando aveva sottolineato come la gestione dei due Ambiti non fosse rispondente ai principi di coinvolgimento democratico di tutte le parti in causa.

“Le cose non hanno funzionato – afferma il presidente provinciale della Confederazione italiana agricoltori, Dino Scanavino – perché i cacciatori si sono pian piano impossessati della gestione degli Ambiti. Ora è assolutamente urgente individuare nuove forme di gestione che garantiscano agli agricoltori la tutela delle colture e la loro partecipazione effettiva alla conduzione degli Ambiti stessi riportando alla giusta misura le pretese della lobby dei cacciatori che sembrano essersi evidenziate soprattutto nelle campagne di abbattimento degli ungulati e dei cinghiali”.

La questione degli ungulati è infatti la più rilevante tra le tante in ballo, in quanto le azioni di contenimento del numero degli animali hanno suscitato più di una perplessità negli operatori agricoli delle zone in cui i cinghiali sono diventati un elemento di rischio e danno crescenti.

“Il dubbio, che è ormai quasi una certezza – afferma ancora Scanavino – è che invece di contenerne lo sviluppo, ci siano persone interessate ad allevare i cinghiali per poterli poi cacciare con quel che segue. Che senso ha da una parte spendere soldi pubblici per risarcire gli agricoltori per i danni subiti dalle colture (cosa, tra l’altro, molto complessa e irta di difficoltà) e dall’altra spoenderne altri nella gestione degli Atc che perseguono una politica esattamente contrapposta?”

“E’ chiaro che gli ATC così come sono non servono – conclude il presidente della Cia astigiana – e allora chiediamo alla Provincia di commissariarli subito ed all’assessore Brusa di darsi da fare con sollecitudine per riportare la situazione della gestione dei Piani faunistici e venatori alla normale regolarità con il determinante coinvolgimento di tutte le organizzazioni agricole che garantisca un’efficace azione a difesa della colture e la tutela dei diritti dei coltivatori”.

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