>> Il riconoscimento a Giorgio Conte e le firme dei sindaci alla Carta di Matera

Un Giorgio Conte in gran forma, fresco reduce dal successo della serata di Rocchetta Tanaro in ricordo di Bruno Lauzi, ha ricevuto, sabato 23 luglio, all’agriturismo Possavina di Penango, l’Agrestino 2011 della Cia di Asti. Un riconoscimento, andato negli anni scorsi, tra gli altri a Nuto Revelli, Oddino Bo, Guido Quazza, Nils Liedholm, Bruno Lauzi, Carlo Cerrato, Giuliano Noè e Marco Devecchi, che la Confederazione italiana agricoltori di Asti assegna ogni anno a personalità che si siano distinte nell’opera di valorizzazione e promozione dei principi della cultura contadina.

La consegna dell’Agrestino è avvenuto, per mano del presidente provinciale e vicepresidente nazionale Cia, Dino Scanavino, nel corso della Festicamp, l’annuale incontro dei soci della Confederazione fissato nel bel mezzo della stagione agraria, che aveva come tema dell’incontro dibattito del mattino il rapporto tra Città e campagna, come momento di espressione musicale e poetica. Presenti il direttore nazionale della Confederazione, Rossana Zambelli ed il presidente regionale Roberto Ercole, il dibattito è stato seguito da un folto pubblico, tra cui l’on. Massimo Fiorio, il presidente della Camera di Commercio di Asti, Mario Sacco, il consigliere regionale Rosanna Valle, l’assessore provinciale all’agricoltura Fulvio Brusa e tutti i sindaci dell’Unione Collinare Colli Divini di cui il comune di Penango fa parte.

Sono stati proprio questi ultimi, al termine della mattinata ad apporre la propria firma sulla Carta di Matera, un documento elaborato dalla Cia alla fine dello scorso anno in cui si chiede l’impegno di tutti i primi cittadini d’Italia a ridare all’agricoltura ed alla salvaguardia del territorio il livello di grande importanza che merita e che negli ultimi anni è stato un po’ dimenticato. Una vocazione che il direttore nazionale Zambelli ha attribuito alla Cia, da sempre in prima fila nella difesa dei valori culturali della ruralità.

Relatori “in libertà” della mattinata sono stati il prof. Enrico Ercole, docente di sociologia all’Università del Piemonte orientale ed il dr. Gianluigi Porro, dirigente del settore Turismo e Promozione del territorio del Comune di Asti che hanno sottolineato, da una parte, i profondi mutamenti avvenuti negli ultimi decenni nel rapporto città-campagna sotto l’aspetto dell’interscambio culturale e, dall’altra, la grande potenzialità anche turistica ed economica che può avere la valorizzazione del patrimonio musicale e poetico del territorio.

Tra il pubblico anche il ristoratore astigiano Piero Fassi (ideatore del premio musicale Gener Neuv, andato negli anni scorsi, tra gli altri, anche a Tommaso Conte, virtuoso chitarrista figlio d’arte)) che ha lanciato un appello all’ascolto della buona musica come elemento di serenità nei rapporti interpersonali.

Infine Giorgio Conte che, con l’abituale capacità affabulatoria, tra poesia ed ironia, ha letto in anteprima, suscitando emozioni e commozioni tra gli ascolatori, uno strepitoso capitolo dedicato a “Gundu” (il tuttofare agricolo della cascina che il nonno aveva a Viatosto) che comparirà in un libro di storie e ricordi in uscita a Settembre e dal promettente titolo “Il trattore arancione”.

Nel pomeriggio, l’Assemblea provinciale della Cia ha approvato il bilancio consuntivo 2010, mentre sui campi del Circolo Acli di Moncalvo si concludevano le tradizioni gare a bocce (Memorial Meraldi) ed a carte (Memorial Violardo) vinte entrambe dalle formazioni di Nizza. Sette giorni prima si era invece svolta la sfida alla Pantalera (Memorial Dante Rattazzo) tra due formazioni Cia, in cui si erano imposti i “Rossi” sugli “Azzurri” per 9 a 6. (a cura di Paolo Monticone)