>> L’on. Marmo: No alla serrata estiva dei servizi sanitari nel Sud Astigiano.

L’On. Roberto Marmo interviene ancora una volta sulla sanità del Sud Astigiano: «Ho fiducia nel piano di ristrutturazione della rete sanitaria regionale annunciato dal Governatore Cota. Devo averla, perché tende, mi auguro, ad un miglioramento dei servizi attraverso l’ottimizzazione delle spese. Tuttavia quando la razionalizzazione va a discapito delle esigenze del pubblico, su un tema delicatissimo come quello della Sanità, allora è davvero il caso di chiedere una verifica urgente.

Sì perché dalla mia lunga esperienza di amministratore locale, come consigliere comunale, provinciale e presidente della Provincia per due mandati, ho imparato che la gente va ascoltata sempre, soprattutto sui tagli. Altrimenti si rischiano incomprensioni pericolose, come quelle che stanno agitando il clima attorno alle riduzioni di servizio che riguarderebbero orari e prestazioni di alcuni reparti dell’ospedale di Nizza Monferrato, l’unico rimasto nella zona del Sud Astigiano.

Non so se l’allarme lanciato sabato scorso dal sindaco nicese, Flavio Pesce, risponda a verità. Mi auguro, come credo si auguri il collega Pesce, tutto sia smentito. Il fatto è, però, che le dichiarazioni, diciamo così, interlocutorie del commissario dell’Asl di Asti, Galante, non mi hanno convinto granché e, anzi, hanno acuito le mie preoccupazioni.

Sì, perché parlare di «pausa estiva di routine» significa ammettere che durante l’estate anche la sanità pubblica va in vacanza. Ma non vanno certo in vacanza le esigenze di pensionati e minori, di malati cronici e acuti.

Galante ha parlato di personale in ferie e di «calo fisiologico della richiesta di cure». È una teoria che fatico ad accettare. In una nazione moderna e democratica come la nostra, con una forte cultura del welfare e del diritto alla salute dei cittadini, i servizi alla persona non vanno mai in vacanza. Galante ha parlato di verifica sui turni di ferie del personale e di rimedio a qualche eventuale scompenso. Auspico che ciò sia fatto al più presto, tenendo presente che il Sud Astigiano, in tema di Sanità pubblica, ha già dovuto sopportare molte, troppe riduzioni e chiusure di servizi.»