>> Il gioco d’azzardo cresce in Piemonte. Tre casinò anche in Langa?

Martedì 28 giugno, durante la conferenza stampa  del consiglio regionale, don Luigi Ciotti  ha definito il gioco d’azzardo una tassa sulla povertà.

Per l’occasione, l’Osservatorio  regionale sull’usura e ‘Libera’  hanno presentato i dati allarmanti del fenomeno usura e del gioco d’azzardo in Piemonte, nel triennio 2008-2010. I Gratta e vinci, le sale da poker, le macchinette  da bar sono i nuovi “vizi” dei torinesi, terzi in Italia per l’uso smodato dei videopoker dietro solo a Milano e Roma.

Don Ciotti ha spiegato come il gioco d’azzardo colpisca una fascia di persone che spazia tra i 15 e gli 80 anni, per un fatturato di oltre 1,26 miliardi di euro.
In Consiglio,  si sono fatti sentire coloro che sono contrari  al comitato promotore  di “Un Casinò per la Granda” in quanto i problemi che i Casinò  creerebbero sarebbero di gran lunga superiori ai benefici occupazionali ed economici che potrebbero arrecare.

Forte la richiesta alla Regione di attuare misure restrittive in materia di apertura di nuove case di gioco, accantonando il provvedimento di Marco Botta che richiede l’ampliamento smisurato di sale gioco su tutto il territorio piemontese.