>> Intervista all’industriale Sergio Cirio, dopo la morte di Pietro Ferrero

“… Uno che ha dato lezioni di vita a tutti. Una famiglia incredibile”. Sono le prime parole di Sergio Cirio, titolare dell’azienda Arol di Canelli, per commentare la morte di Pietro Ferrero, 47 anni, stroncato da infarto mentre pedalava, lunedì 18 aprile a Città del Capo in Sudafrica. Amministratore delegato della prima azienda italiana (6,6 miliardi nell’ultimo esercizio, 653 milioni di utili) produttrice della Nutella, del Pochet Coffee, dei Kinder, del Rocher, Mon Cheri, del Tic Tac, dell’Estathe…

«Carlin Petrin sulla Stampa di oggi – prosegue Cirio –  scrive: “Ferrero ha salvato la civiltà delle Langhe”. Un grande personaggio legato al territorio.  Senza di lui la Langa non ci sarebbe stata più. Ha saputo far convivere piccola proprietà contadina e sviluppo industriale. Gli operai non hanno abbandonato le campagne…».
Ma ‘Tra Langa e Monferrato c’è Canelli.

“Per noi dell’Arol, Ferrero è un cliente importante. Le sue commissioni ci arricchiscono anche in tecnologia che va sempre innovata a seconda delle sue esigenze particolari. Lavorando in tutto il mondo deve adeguarsi alle leggi dei vari Paesi e noi che facciamo, in prevalenza, le macchine per chiudere i contenitori della Nutella dai 100 grammi ai 3/5 chilogrammi, dobbiamo garantire l’integrità del prodotto”.

Oltre al grosso contratto Ferrero-Arol, Canelli  alla famiglia Ferrero è legata anche grazie alla ‘maestra’ Ottavia Amerio (1907 – 1992) di S. Antonio che è andata in sposa a Giovanni Ferrero fratello di Pietro Ferrero senior (1898 – 1949).
E’ certo anche che, negli anni 50/60,  sono stati parecchi gli operai canellesi, dipendenti della ditta di cioccolato e torrone Ravaccia di via Massimo d’Azeglio, a trasferirsi a lavorare ad Alba.

E i contatti con la Ferrero si prolungano anche tramite  l’ex consigliere comunale per Pdl–Lega, Pier Antonio Invernizzi, genero del geometra Barbero, la cui azienda di Moretta, ha stipulato una join venture con la Ferrero per la lavorazione dei prodotti a base latte, provenienti esclusivamente da latte fresco di produzione piemontese che, per esempio,  costituisce la base dell’ultimo prodotto di risonanza mondiale, il ‘Gran Soleil’. Tanto per lavorare e far lavorare quelli di casa.