>> Non si arrendono i familiari di Massimo, giovane avvocato canellese scomparso a gennaio

Ad alcuni giorni di distanza dall’ultimo avvistamento, a Canelli, in via Bussinello, del giovane avvocato canellese, Massimo Boncore, 32 anni, scomparso il 12 gennaio scorso, giorno del suo compleanno, dalla casa dei genitori in via Ungaretti 25, che aveva messo subito in allarme Vigili del Fuoco,  Carabineri e Protezione Civile, i familiari  non si arrendono e continuano a seguirne tracce e segnali, anche quelli apparentemente  più insignificanti.

Sorretti da una grande speranza e soprattutto dalla fede religiosa, come lo era Massimo, hanno battuto a tappeto, sia telefonicamente che con comunicati, tutti i monasteri, santuari, comunità del Piemonte e della Liguria, nell’ipotesi che il proprio figlio e fratello si sia rifugiato in un luogo di preghiera e di riflessione.

Ricordando il giorno della sua scomparsa, la madre Pinuccia non si dà pace e non comprende le ragioni del suo allontanamento. “Quando è uscito di casa era sereno, – ripete – stava bene. Se non è più tornato deve aver avuto qualche contatto con qualcuno… forse un sacerdote o frate… visto che si è portato con sé il Vangelo. Noi continueremo a cercarlo. Aiutateci. Se qualcuno lo incontrasse, faccia la cortesia di avvertire subito le autorità o noi. Intanto ringraziamo molto i Carabinieri, la Protezione civile, i Vigili del Fuoco e i tanti amici che ci fanno sentire il calore della loro vicinanza”.

Il fratello  Carmelo, 37 anni, legatissimo a Massimo, nei giorni scorsi, si è recato a Torino, per assistere ad un concerto prenotato dai due fratelli lo scorso settembre. E non si è lasciato sfuggire l’occasione per portare con sé locandine con la foto del fatello, sperando in un miracolo.