>> Urgente la messa in sicurezza del depuratore di S. Stefano Belbo

Nella notte tra martedì 9 e mercoledì 10 marzo, le forti piogge hanno causato una piena del Belbo e del Tinella di particolare consistenza, rilevata a valle della zona industriale del Comune di Santo Stefano Belbo, precisamente nel punto di confluenza del torrente Belbo con il suo principale affluente il Tinella, dove la forza delle acque ha eroso un argine verso il concentrico di S. Stefano Belbo.

La conseguenza è stata il “collassamento” quindi il cedimento della fognatura e di un pozzetto nel quale erano convogliate le acque reflue di origine civile e industriale provenienti dai comuni di Cossano Belbo e S. Stefano Belbo e dalle relative zone industriali.
La conseguenza è il versamento delle acque nere nel torrente Belbo senza la possibilità di depurarle fino a che non si provveda al ripristino.

Il problema è stato comunicato dall’associazione “Valle Belbo Pulita” e dalla “S.I.S.I” (presidente rag. Giampiero Moretto), la società albese che gestisce l’impianto di depurazione, venerdì 18 marzo, durante una conferenza stampa a Canelli (Asti).

Spiega il presidente del sodalizio Gian Carlo Scarrone:
“A mio parere, il cedimento dell’argine è stato anche causato dalla cattiva manutenzione del torrente Belbo, almeno in quel tratto, come si vede dalle foto scattate il giorno successivo. Importante è stato l’intervento tempestivo dei tecnici della “S.I.S.I” che ha, fortunatamente, evitato che il fango entrasse nel depuratore e che provocasse un gravissimo fuori uso della struttura di depurazione, che si sarebbe risolta solo dopo parecchio tempo.”

Nel giro di una settimana si cercherà di ripristinare tutta la condotta fognaria della Val Tinella proveniente dai Comuni di Castagnole Lanze, Boglietto di Costigliole, Castiglione Tinella e Calosso.”

Giampiero Moretto, presidente della “S.I.S.I”, e Franco Parusso, responsabile delle reti dell’impianto di depurazione, hanno precisato che si sta facendo tutto il possibile perché la situazione ritorni alla normalità.

Mercoledì, in una lettera alla Regione, alle Province di Cuneo e Asti, alle Prefetture competenti, all’Arpa, all’ex magistrato del Po, i responsabili della “S.I.S.I.” hanno disposto l’immediata sospensione di tutti gli scarichi industriali delle ditte vinicole presenti nell’asta del Belbo da Santo Stefano a Cossano che riversano i reflui nella fognatura interessata dall’evento, dando la possibilità a queste aziende di conferirli presso la piattaforma di Canove di Govone alla stessa tariffa di depurazione. A loro carico, però, ci sarà il costo del trasporto dei reflui provenienti dalle relative aziende.

Nel frattempo, la Sisi ha presentato domanda alla Provincia di Cuneo perché conceda una deroga, per il trasporto dei reflui delle attività produttive al depuratore di località Bauda di S. Stefano Belbo, depuratore tra l’altro, dove sarebbero confluite comunque se non si fosse rotta la fognatura.

“Ci auguriamo – conclude il presidente dell’associazione “Valle Belbo Pulita” Gian Carlo Scarrone – che tutte le autorità preposte territorialmente, unitamente alla S.I.S.I., riescano a ripristinare il sistema il più presto possibile, prima che il torrente diminuisca notevolmente la portata idrica, con la prospettiva di un nuovo pesante inquinamento.
Importante ancora una volta è che le attività produttive della zona collaborino con i gestori nell’interesse di tutta la valle e del suo torrente, il Belbo, amato da Cesare Pavese.”