>> Importante riconoscimento parigino a Paolo Conte

Parigi consegna la ‘Grande Medaille de Vermeil’ al cantautore Paolo Conte. L’importante riconoscimento, in passato, era stato assegnato a personalità di tutto il mondo: i francesi Claude Lelouch, Charles Aznavour, a Rudolf Nureyev, agli italiani Valentino, Versace, Coveri e Cecilia Bartoli.

La cerimonia si  è svolta, martedì 25 gennaio, in municipio  alla presenza del delegato alla cultura Anne Hidalgo e del vicesindaco di Parigi, Christophe Girard.
Lo chansonnier astigiano nelle serate di lunedì  e martedì scorsi,  si è esibito, presentando il suo repertorio e l’ultimo album ‘Nelson’, al ‘Grand Rex’, tutto esaurito, con i suoi 2800 posti.

La passione di Conte (nato ad Asti il 6 gennaio 1937) per la musica  afroamericana, importata in Francia già negli anni ’20, gli era stata riconosciuta con il titolo di  ‘Cavaliere dell’Ordine delle Arti e della Letteratura’.

Laureato in giurisprudenza, si avvicina al mondo del jazz come amatore suonando il vibrafono in alcuni gruppi musicali di Asti. Contemporaneamente inizia a scrivere le sue prime canzoni in collaborazione con il fratello Giorgio. È lui stesso però ad affermare che iniziò a scrivere la prima canzone della sua vita “durante una noiosissima lezione di diritto all’università”.

Nella metà degli anni Sessanta si fa conoscere come autore di molte canzoni: scrive La coppia più bella del mondo e Azzurro per Adriano Celentano, Insieme a te non ci sto più per Caterina Caselli, Tripoli ‘69 per Patty Pravo, Genova per noi per Bruno Lauzi, solo per citarne alcune.

Nel 1970 scrive “Messico e Nuvole”, canzone che poi sarà resa celebre da Enzo Jannacci, che in quel periodo stava studiando medicina dopo la delusione a Canzonissima del 1969.

È nel 1974 che esordisce non solo come autore, ma anche come cantante, e l’anno successivo ripete l’esperienza con un nuovo disco; entrambe queste opere portano come titolo solamente il suo nome Paolo Conte. Però è solo nel 1979 con Un gelato al limon che riesce a farsi apprezzare a pieno dal pubblico. Viene adorato dai cugini d’oltralpe francesi. E come pochi altri casi anche dall’ambiente musicale Statunitense.

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