>> Nel 2010 la Croce Verde di Asti ha prestato 11.482 servizi, nonostante i tagli

Sono stati 11.482 i servizi prestati dalla Croce Verde di Asti nel corso dell’anno 2010, pari a 281.322 Km percorsi dagli automezzi del sodalizio. Nel 2009, anno in cui la Croce Verde si è potuta avvalere dei ragazzi del Servizio Civile, erano stati svolti 13.018 servizi, pari 303.586 Km.
Anche se si registra un calo rispetto all’anno precedente, dovuto appunto alla mancanza dei giovani del Servizio Civile, che sono stati impegnati nei turni diurni dei giorni lavorativi, si tratta di un dato comunque importante per l’associazione.

“Nonostante ci sia stata un riduzione nel numero di servizi, il risultato è stato comunque positivo perchè per tutto l’anno la Croce Verde non ha potuto usufruire della collaborazione dei ragazzi del Servizio Civile, a causa dei tagli ministeriali. C’è stato invece un maggiore impegno di volontari e dipendenti: hanno permesso di coprire il più possibile le richieste di servizio che ci sono pervenute – ha commentato Maurizio Santero, Direttore dei Servizi della Croce Verde di Asti, invitando la popolazione a partecipare alle attività svolte fin dal 1909 -. Chiediamo alle persone disponibili di venirci a dare una mano: non solo ai giovani per i servizi diurni e notturni, ma vorremmo coinvolgere anche i pensionati che di giorno, in settimana, possono dedicare del tempo alla Croce Verde”.

Dalle parole di Santero sono emerse anche alcune esigenze più volte espresse dai volontari, non sempre agevolati nello svolgimento del proprio servizio a favore della collettività: “Sono ormai maturi i tempi perchè le istituzioni e le aziende sanitarie riconoscano il lavoro indispensabile e insostituibile che quotidianamente i volontari svolgono. Si rendano conto delle minime esigenze richieste ormai da tempo, senza che sia stata ottenuta alcuna soddisfazione in merito – ha aggiunto il Direttore dei Servizi della Croce Verde -. L’esempio più calzante è quello della postazione dell’ambulanza medicalizzata di Asti che staziona all’ospedale Cardinal Massaia. E’ una situazione che in questi giorni, insieme alla Croce Rossa, stiamo discutendo con i vertici dell’Asl, per permettere il ritorno dell’automezzo nelle sedi delle associazioni. Il fine è quello di tutelare l’attività dei volontari perchè si tratta di un servizio che, proseguendo in questo modo, rischia di essere compromesso. Un’altra esigenza per noi importante è quella di garantire, al Cardinal Massaia, un ingresso alle ambulanze che effettuano trasporti ordinari. Vorremmo ridare dignità ai pazienti che vengono scaricati come merci in un garage sotterraneo, al freddo e in scarse condizioni di sicurezza, a contatto con il pubblico”.

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