>> Il PD astigiano su sanità, sviluppo economico e costo della vita

(A cura di Paolo Monticone)

Sanità, Sviluppo economico e aumento indiscriminato delle tariffe e quindi del costo della vita. Questi i punti centrali della conferenza stampa che i vertici del Pd astigiano hanno tenuto, venerdì 31 dicembre, sottolineando non solo le difficoltà oggettive del momento economico generale, ma soprattutto le criticatissime decisioni degli amministratori del centrodestra che da qualche mese non guidano solo il Comune capoluogo e la Provincia ma anche la Regione.

E proprio dalla Regione e dalle sue discutibili scelte in materia di sanità è iniziata l’illustrazione del lungo “cahier de doleances” presentato dai Democratici rappresentati dal coordinatore provinciale Giovanni Miglietta, affiancato dal parlamentare on. Massimo Fiorio, dal consigliere regionale Angela Motta dai consiglieri comunale Fabrizio Brignolo e Maria Ferlisi, dal consigliere provinciale Marta Parodi e dal coordinatore del Pd astigiano, Alberto Grande.

“Quello che avevamo annunciato due mesi fa, ricevendone all’epoca battute quasi scandalizzate – ha affermato Angela Motta – si è purtroppo puntualmente avverato. Declassamento dell’Ospedale di Asti, cambio del Direttore generale dell’Asl, rinuncia a proseguire i lavori dell’Ospedale della Valle Belbo. Tre fatti che la dicono lunga sulla totale incapacità degli amministratori locali, su tutti Maria Teresa Armosino e Giorgio Galvagno, a difendere le prerogative del proprio territorio, ma soprattutto provocheranno una penalizzazione dei cittadini di questa provincia sotto il profilo dell’assistenza sanitaria e delle sue eccellenze”.

In questo modo si sta realizzando, ha poi affermato Fiorio, un disegno da tempo illustrato dalla presidente Armosino che tre anni fa aveva già reso palese la sua contrarietà all’ospedale di Nizza per privilegiare la Fisiatria di Canelli. Malgrado il clamoroso fallimento del progetto del Pdl in valle Belbo (è saltata nelle scorse settimana la Giunta Lovisolo, l’unica eletta con i simboli del partito dell’Armosino n.d.r.), il centrodestra sembra intenzionato a camminare su una strada di cui non si conoscono i contorni.

 “Noi non vogliamo essere il partito del no ad ogni costo – ha concluso Fiorio – e siamo sempre disponibili al dialogo, ma prima vorremmo capire cosa c’è dietro queste manovre sanitarie che paiono finora sostanzialmente inutili e fatte unicamente per piazzare propri uomini (oltre il 50% dei quali, tra l’altro, già in pensione) in posti di responsabilità senza mai considerare le loro capacità professionali. Un fatto che non va certo ad aiutare i cittadini, semmai a penalizzarli”.

Durissime anche le critiche della Parodi e di Brignolo sulla conduzione di Provincia e Comune, del tutto immobilista la prima, e completamente priva di obiettivi che non siano i manifesti del sindaco o gli inutili cambiamenti di porfidi, la seconda.

Per quanto riguarda il Bilancio del Comune di Asti (nuovamente in discussione l’11 e 12 gennaio – n.d.r.), Brignolo ha annunciato che, a fronte di 350mila euro di tagli sui Servizi Sociali, già in condizioni decisamente disastrate, il Sindaco si è aumentato la disponibilità del proprio ufficio. “La nostra proposta è che si taglino i fondi destinati all’Ufficio del Sindaco per garantire il sostegno almeno alla Mensa sociale ed al dormitorio pubblico che hanno risorse solo fino a marzo”.

Altra proposta del Pd è – alla luce della continua decrescita economica della città che registra, oltre al fallimento della Way Assauto, sempre più numerose chiusure di negozi ed attività artigianali – che il Comune attivi un Tavolo dello Sviluppo attorno al quale far sedere non solo i rappresentanti di Provincia e Comune capoluogo, ma anche di Camera di Commercio, sindacati e associazioni di categoria.

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