>> Nel 2011 l’Italia candiderà i paesaggi vitivinicoli a Patrimonio Unesco

Nel 2011 l’Italia presenterà  come unica candidatura  al Patrimonio Unesco i “Paesaggi vitivinicoli di Langhe – Roero e Monferrato”.  Precisamente sarà il 45° sito Patrimonio dell’Umanità in Italia (nel mondo sono 890 distribuiti in 148 Paesi, di cui 42 in Spagna e 40 in Cina).

L’ha annunciato, giovedì 9 dicembre, durante il Consiglio provinciale (stracolmo di operai della Waya), l’assessore al Bilancio Annalisa Conti con delega alla candidatura Unesco. La notizia è arrivata dopo che, lunedì 6 dicembre, a Torino (presenti il responsabile Unesco del Ministero  dei Beni culturali Manuel Guido e gli assessori regionali Alberto Cirio e Ugo Cavallera), la candidatura è stata rimodulata con l’inserimento (un trattino al posto di una virgola, “Langhe – Roero”)  del Roero comprensivo dei Comuni di Corneliano, Piobesi, Vezza e Monteu.

L’ha comunicato a Torino il dott. Manuel Guido. “Un passo avanti  fondamentale – commenta, commossa, Annalisa Conti che da anni segue le varie fasi del progetto –  C’è da non crederci! Nel 2002, ero vicesindaco di Canelli, Oscar Bielli sindaco, si è iniziato a proporre l’Unesco con le Cattedrali sotterranee di Canelli. In seguito, il Ministero dei Beni culturali suggerì la possibilità  di una candidatura più ampia che comprendesse i paesaggi vitivinicoli del Sud Piemonte. Il discorso si è così esteso alle Province di Asti (presidenti Roberto Marmo e Maria Teresa Armosino ed io, come consigliere, prima, ed oggi, come assessore), Alessandria, Cuneo e, ovviamente, alla Regione”.

Paesaggi culturali. “Le nostre colline che Padreterno ci ha regalato, sono state modellate dal lavoro dell’uomo. Le nostre vigne costituiscono una millenaria cultura legata al territorio arrivata fino ai nostri giorni”.

Sensibilizzazione. “E’ quindi importante ed urgente insistere sulla sensibilizzazione della popolazione che dovrà, sempre più, essere informata e coinvolta. Qui non si tratta di una candidatura ‘materiale’ come nel caso di un monumento. Ci troviamo di fronte ad una cultura a 360 gradi fatta di tradizioni, di modo di coltivare  vigneti e lavorare nell’indotto, con la sapienza e la storia del passato e la voglia di coltivare il futuro”.

Ricaduta economica. “A priori non si può valutare l’entità della ricaduta economica, ma, ovunque è arrivato il riconoscimento, si sono avuti incrementi importanti  del Pil.
Di sicuro l’economia avrà un’impennata nel mondo del turismo per cui si dovrà insistere sull’accoglienza e le strutture, senza dimenticare la creatività e la fantasia”.

Varianti.  “In quest’ottica, determinante il lavoro degli amministratori dei 118 Comuni della provincia, che hanno attuato gli interventi necessari in tema di varianti ai piani regolatori. Lavoro impegnativo e coraggioso che li ha portati a limitare le costruzioni in determinate zone”.

Quando. “La documentazione che è già a Roma, entro il 1 febbraio 2011 dovrà essere presentata a Parigi che, a sua volta, entro giugno – settembre, provvederà a svolgere i sopraluoghi, (fase delicata per la nostra zona) in base ai quali, nel 2012 ci sarà l’approvazione definitiva.
In caso di ulteriori approfondimenti, il riconoscimento dovrebbe arrivare nel 2013. Se non arrivasse nel 2013, non ci saranno più possibilità di accesso”.
E finirebbe lì? “Intanto tutto mi fa sperare che non finirà lì. Rimarrà, comunque, il fatto che il territorio si è reso conto delle proprie potenzialità. Le nostre terre sono un patrimonio unico da salvaguardare e tutelare sempre, a prescindere dal verdetto”.

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