>> La levata di scudi dei sindaci scongiura il blocco del nuovo ospedale Valle Belbo

Si è svolto questa mattina (martedì 28 dicembre), alle ore 11, a Torino in corso Regina Margherita 153 bis, l’incontro tra l’assessore regionale alla Sanità Caterina Ferrero e una delegazione composta da una ventina di sindaci delle tre Comunità Collinari  “Tra Langa e Monferrato” (tra cui i sindaci Marco Gabusi di Canelli e Fabio Isnardi di Calamandrana), “Vigne & Vini”, “Valtiglione” e della Comunità Montana Langa Astigiana Val Bormida, guidata dal sindaco di Asti Giorgio Galvagno e presidente della Conferenza dei Sindaci, dal presidente della Provincia di Asti Maria Teresa Armosino e dal vice presidente Giuseppe Cardona.

La ‘marcia’ dei nostri primi cittadini nel capoluogo piemontese, finalizzata a ricevere chiarimenti e rassicurazioni dai vertici regionali in merito al costruendo ospedale della Valle Belbo (in regione Boidi, nel comune di Nizza Monferrato, ai confini con Calamandrana) e  sul futuro della Sanità locale, “ha avuto esito positivo – ha commentato, con soddisfazione, a caldo, Gabusi a conclusione dell’intensa mattinata – abbiamo ricevuto ampie e convincenti rassicurazioni dall’assessore regionale alla Sanità Caterina Ferrero, presenti anche i consiglieri regionali Rosanna Valle (Pdl) e Angela Motta (PD). Abbiamo poi incontrato l’assessore regionale al Bilancio Giovanna Quaglia impegnata in una seduta del Consiglio. Per la continuazione,  nel 2011, dei lavori del nuovo ospedale Valle Belbo sono già a disposizione 12 milioni di euro stanziati dallo Stato, mentre ci è stato assicurato che per il 2012 verranno inseriti in Bilancio i fondi necessari per proseguire l’opera. Ma per definire i servizi che dovranno essere destinati alla struttura ospedaliera è stato programmato un tavolo di confronto.”

La ‘marcia’ su Torino era stata organizzata, a Canelli, dopo la conferenza stampa tenuta sabato 18 dicembre, all’indomani della Conferenza dei Sindaci durante la quale era stata data lettura dal direttore generale Asl At Luigi Robino di una lettera, a lui indirizzata dal direttore della Sanità piemontese Paolo Monferino, in cui si comunicava la decisione di fermare i lavori dell’ospedale per mancanza di fondi. “In sede di bilancio consuntivo, – si precisava nella lettera – la Regione ha ridotto numerosi impegni, tra cui quello in Valle Belbo”.

E’ stato così scongiurato il pericolo di un altro taglio sulla sanità in Valle Belbo, già troppe volte sacrificata, a cominciare dalla soppressione dell’ospedale di Canelli nel 2006, ultimo atto di una tragedia iniziata con la chiusura del Pronto Soccorso canellese avvenuta nel ’92.

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