>> Bilancio positivo dell’Asl At: tempistiche ridotte, più prestazioni, meno degenze, più cure domiciliari e assistenza migliore

In attesa dell’esito dell’incontro fissato a Torino per domani, martedì 28 dicembre, alle ore 16, tra i sindaci della Valle Belbo e l’assessore regionale Caterina Ferrero, la Conferenza dei servizi di giovedì 23 dicembre, nei locali dell’Azienda sanitaria in via Conte Verde, ha riproposto il tema dell’ospedale Valle Belbo, recentemente messo in stallo su direttiva del manager della sanità piemontese Monferino, per bocca del direttore generale Luigi Robino, che ha fornito anche la proiezione di una sua rappresentazione virtuale.

“Una sorpresa, un regalo per mostrarci come potrebbe essere e per sapere di aver lavorato bene” ha commentato Robino che ha  ringraziato i suoi collaboratori, a partire da Pescarmona e Favro, per poi estendere il plauso ai primari, al personale Asl, ai sindaci e agli operatori del volontariato.

 

Nel corso della Conferenza dei Servizi, il direttore amministrativo dell’Asl, Angelo Pescarmona ha riassunto la questione economica dell’Asl At, fornendo i dati del 2010 e ricordando gli orientamenti contenuti nel Piano Sanitario Nazionale 2011-2013 e le linee di indirizzo tracciate dalla Giunta regionale del Piemonte.

La linea strategica seguita – ha spiegato Pescarmona – è quella di migliorare l’offerta di cura e la qualità dell’assistenza, riducendo le liste d’attesa e le degenze ospedaliere, incrementando gli accessi a tempo zero.
Dal 2006 al 2010, l’Asl At ha attinto, in 5 anni, fondi con un aumento complessivo dell’11,54%, inferiore alla media regionale che si attesta al 16,87%.

È stato ridotto il fabbisogno di ricoveri per i residenti, riducendo i casi dal 2008 (38.536) al 2009 (36.126). Nel 2009 il tasso di ospedalizzazione è sceso dal 185,36 al 173.12‰. “La tendenza nel 2010 è di un’ulteriore riduzione al 157,43‰ – ha rilevato il direttore amministrativo – con il conseguente pieno raggiungimento dell’obiettivo regionale del 160‰”.

L’80% delle prestazioni monitorate (220, tra gennaio e novembre 2010) sono state erogate con tempi inferiori agli standard regionali. Di recente, la Regione ha stanziato nuove risorse per ridurre ulteriormente le tempistiche, per l’Astigiano è stata ritagliata la quantità più bassa in Piemonte. Con i fondi si andranno a sanare le situazioni ancora problematiche: ecocardiografia ed ecografia all’addome.
Il 2010 ha fatto registrare un incremento delle cure domiciliari, sia in termini di pazienti seguiti (+22,2% rispetto all’anno scorso), sia in termini di giornate di assistenza domiciliare (1,7% in più).

Mauro Favro, direttore sanitario dell’Asl AT, ha alternato cifre a progetti. Il 2010 segna il pieno regime di 11 prestazioni specialistiche con accesso a tempo zero (tra cui il laboratorio analisi che affronta, 6 giorni alla settimana, un volume quotidiano medio di 400 utenti, con una crescita delle prestazioni erogate da 41.815 del 2009 a 52.489 nel 2010).
Nel 2010 sono state erogate  quasi 200mila prestazioni con un incremento del 13% rispetto al 2009.

Il direttore sanitario ha delineato i progetti più rilevanti avviati in quest’anno, come l’avvio sul territorio della distribuzione dei farmaci “in nome e per conto” in cui l’Azienda è capofila regionale, avendola già attivata dal 2002. “Favorisce la continuità tra le cure ospedaliere e il territorio, dopo le dimissioni” ha sottolineato Favro.
Tutte le dimissioni del Massaia sono coperte dall’apposito progetto della farmacia ospedaliera, che garantisce all’utente il primo ciclo di terapia farmacologica da proseguire a domicilio, arrivando così a contenere il 50% sulla spesa (quasi 80mila euro).

L’Asl è anche capofila nazionale di un progetto biennale di valutazione della qualità dei servizi psichiatrici, che vede direttamente coinvolti, nella valutazione delle prestazioni ricevute ed erogate, i pazienti, che solitamente non vengono mai interpellati.