>>In uscita il 4 numero della rivista “Il Reportage”

In uscita il 4 numero della rivista “Il Reportage”

E’ in uscita il n° 4 del trimestrale di scrittura, giornalismo e fotografia “Il Reportage”.

La nuova rivista, diretta da Riccardo De Gennaro – già giornalista de  La Repubblica – e prodotta dalla casa editrice Edizioni Centouno, nasce dall’esigenza di  “riscoprire e dare spazio a una forma di giornalismo, spesso a cavallo con la letteratura, un po’ dimenticata o perlomeno sacrificata nei giornali di oggi.”

Un obiettivo condivisibile: dare spazio a quel mondo di confine che sta tra la letteratura e il giornalismo, quella terra di mezzo che vede tra i suoi portabandiera alcuni dei nomi che affollano l’olimpo della grande letteratura: da Hemingway a Buzzati, da Kapuscinski a George Orwell, fino ad arrivare, in Italia, a Roberto Saviano o a Fabrizio Gatti, per fare qualche esempio.

Ma oltre al giornalismo di inchiesta e al fotogiornalismo, la nuova rivista ha uno spazio fisso dedicato al mondo della fiction, un angolo che nel primo numero, uscito a gennaio, ha ospitato un racconto di Dario Voltolini.

“Il Reportage” si può trovare in quasitutte le librerie italiane. A Canelli, prossimamente, sarà in vendita presso la libreria “Il Segnalibro” in corso Libertà.

L’ultimo numero della rivista contiene un racconto scritto dal canellese Marco Drago e intitolato “Da Santo Stefano a Savona lungo le strade di Pavese” con cui ci porta invece ad esplorare le Langhe, da sempre luogo pavesiano per eccellenza (le foto sono del giovane canellese Daniele Ferrero).

E presenta una novità: l’avvio di una rubrica permanente dello scrittore e poeta Luigi Di Ruscio, “Cronache da Oslo”, che prende il posto delle “Storie minime”. Un altro scrittore, Franco Arminio, prosegue, invece, il suo viaggio nell’Italia del Centro-Sud e questa volta scende in Lucania, forte anche di un fortunatissimo “sodalizio a distanza” con i fotografi del Collettivo Kairos Factory (in questo caso, Francesco Claudio Cipolletta e Pietro Masturzo).

La rivista si apre, tuttavia, con un articolo sulla situazione della Confindustria, che – stretta nella morsa di Berlusconi e “berluschini” – non sta attraversando il suo momento migliore. L’autrice è Nunzia Penelope, firma del giornalismo economico. Giuseppe Scatà racconta nel dettaglio un processo per mafia a Catania, dopo averlo seguito giorno per giorno, spesso unico cronista presente. Le fotografie che accompagnano il servizio sono del fotografo russo Alexey Pivovarov.

La sezione Italia chiude con un pezzo di Maria Cristina Origlia, giornalista del Sole-24 Ore, la quale descrive le sensazioni provate durante una prova di canyoning nella valle dell’Infernone. Il fotoreportage centrale è di Dino Fracchia, noto in particolare per il suo lavoro di testimonianza e documentazione della Milano degli anni di piombo. Qui le sue foto ritraggono gli artigiani “sopravvissuti” dei Navigli.

La sezione Esteri si apre con un reportage dal “Muro dell’infamia”, che separa Arizona e Messico e che dovrebbe impedire ai messicani di entrare clandestinamente negli Stati Uniti. Lo ha scritto il giornalista Stefano Milano, le foto sono del nostro photoeditor Mauro Guglielminotti, che in questo numero è riuscito anche a intervistare il grande fotoreporter Gary Knight, uno dei fondatori dell’agenzia americana VII. Una giovane e promettente giornalista, Valeria Brigida, mette a segno un autentico scoop  rivelandoci l’esistenza, nei pressi di Beirut, di una spiaggia riservata alle donne: qui le musulmane possono togliersi il velo e prendere il sole in bikini o addirittura in topless (le foto sono di Elena Cozzani). Ancora in tema di Islam, Eva Morletto e il fotografo Simone Perolari sono andati a Lille per visitare la più grande scuola di formazione degli imam sul territorio francese. Cedric Vigneault ha intervistato per noi Janette Habel, la massima esperta francese di Cuba, che parla dei problemi dell’isola e del possibile dopo-Castro.

La fotografa Paola Ghirotti è autrice di un fotoreportage dal Giappone. Il racconto che, come di consueto, chiude il numero è di Franz Krauspenhaar. Buon Reportage a tutti.